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Gray di Francesco Falconi

Creato il 21 giugno 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

Devo dire che recensire Gray di Falconi per me è stato difficile. Ho iniziato questo libro con gran foga, l’ho aspettato con disperazione quasi maniacale. Ma quando ho aperto la prima pagina la magia si è spezzata immediatamente. Francesco (mi perdonerà questo tono colloquiale… spero!) nei ringraziamenti dà una doverosa chiave di lettura di Gray: non è una riscrittura del romanzo di Wilde, è un omaggio, un tributo. Dorian SybilI personaggi originali vengono “doppiati” e spostati in una storia tutta nuova, quella scritta da Falconi appunto. Ma allora sorge una domanda: che senso ha toccare Dorian Gray se la sua storia è totalmente diversa da quella del “Ritratto”? Se anche la sua personalità è lontana anni luce dal mostro descritto da Wilde (di cui sono follemente innamorata, lasciatemelo dire) allora ha senso pensare a questo Dorian come a quel Dorian? O avrebbe avuto più senso chiamarlo “Signor X”?

Wilde scrive il ritratto con uno scopo preciso, come ammonizione. “Se vivrete la vita in questo modo, la dannazione eterna sarà la vostra fine”. Non c’è soluzione, non c’è salvezza. Ma qui c’è. Allora mi riallaccio al dubbio già espresso: esiste motivo per parlare di Dorian Gray in questo libro? Per quanto Falconi abbia, giustamente, rimaneggiato la storia originale, un qualcosa doveva pur restare, un filo rosso indivisibile che facesse tornare alla mente il romanzo del 1889. Ma non c’è. Mai. E per me il problema del libro sta tutto qui.

Dorian Gray di Falconi non è Dorian Gray di Wilde, né per carattere né per stile né per scelte di azioni. Chiarito questo punto non ci resta che analizzare un romanzo che ho trovato debole e poco sviluppato in più punti. Ma partiamo con ordine.

ragaza mora
Layla e Dorian sono figure alquanto evanescenti. Layla ha questo legame con l’Anima nera, è il classico personaggio femminile che ha un cattivo rapporto con il proprio corpo credendosi brutta, del suo complesso ci vengono date poche spiegazioni. Facciamocele bastare. Dorian potrebbe essere chiunque, un modello, un attore famoso, uno scrittore, insomma un qualsiasi uomo attraente al quale è impossibile dire no (e quanti personaggi cosi esistono nei romanzi oggi? Infiniti direi). Gli altri, ovvero Basilio Salone (ehmm sarebbe Basil Hallward?), Giacomo (dato il suo nome ho pensato fosse l’ostacolo fra Dorian/Sybil e Dorian/Layla ovvero James Vane), Aurora (il clichè dei clichè) ed Enrico (scelta del nome a caso oppure secondo richiamo a Lord Henry Wotton?) hanno tutti un carattere abbozzato con un psicologia superficiale, compiono tutti azioni prevedibili.  Un esempio? Aurora cede a Dorian. Ma no, e chi se lo aspettava? Basilio dà di matto e tratta male Layla, dopo aver scoperto della relazione fra i due, ma và! Insomma, le azioni sembrano quanto di più riviste nei vari libri.

incesto
Scelta invece interessante che è stata poco sviluppata è la questione di Giacomo, personaggio ambiguo innamorato della sorella (allarme rosso incesto) che si lascia possedere dall’anima nera seguendo un nuovo mantra, “che cosa è l’ossessione?”. Ecco, questa parte mi è piaciuta molto, ma non ha avuto grande spazio né è stata troppo potenziata. Perché? Argomento spinoso? Oppure taglio obbligato dall’editore? O sasso lanciato per un ipotetico seguito? Chissà, spero nella terza possibilità.

Sulla prima apparizione dell’anima nera con lord Henry Wotton alzo di nuovo le mani, troppe poche righe per poter spiegare un qualcosa che è alla base di tutto il romanzo. Direi fondamentale. Per il resto ho trovato debole anche la caratterizzazione del luoghi. Siamo a Roma, Parigi, Londra e in altre città solamente perché è Falconi a dircelo, perché da come il tutto viene descritto, potremmo essere ovunque.

MadonnaCiccone
Lo stile dell’autore è comunque buono, una prosa asciutta e diretta, che non fa girare la testa al lettore con inutili parole; dritta al punto del concetto e questa è una scelta stilista che apprezzo sempre. Cosi come ho approvato la struttura narrativa lineare del libro nonostante abbia trovato francamente inutili i flashback di Dorian. In definitiva devo dire, e con mio grande dispiacere, che questo Gray mi ha profondamente delusa. L’ho trovato un romanzo vuoto, privo di emozioni e in alcuni punti sin troppo prevedibile, con personaggi bidimensionali. Un vero peccato.

Ps: Adoro i riferimenti a Madonna nel libro. Solo per quello dovrei mettere 4 stelline xD

Voto

 

2Astelle

 

Immagine5

 


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