A volte basta un pretesto per guardarsi indietro. Un profumo, un suono, un’immagine.
Ieri, l’amico Aquila, inconsapevolmente, mi ha fatto un bellissimo regalo, con la scelta del brano di Toquinho in un suo post. Mi è sembrato, ascoltando le note di questa dolcissima canzone, di rivedere tutta la mia vita, almeno questi primi quarant’anni.
Avevo qualche anno in più di mio figlio, ero una ragazzina spensierata, come lo sono tutte le ragazzine a dodici anni, nessuna idea del futuro, nessun progetto, solo tanta volgia di giocare e di vivere.
Non portavo ferite e non conoscevo delusioni.
Sono passati molti anni e tante cose sono cambiate e tante ne cambieranno ancora. Attraverso le note mi guardo e mi rivedo: rivedo la ragazzina e la donna di oggi. Vedo tanta strada, quasi sempre percorsa in salita. Adesso mi piacerebbe fermarmi un po’, assaporare le mie consapevolezze, la conoscenza profonda di me, prendermi per mano e gurdare “un punto lontano”.
Grazie Aquila!
