Il tormentone mezzacoronaro è finito. Finalmente. A poco più di una settimana dalla pubblicazione del video “Mezzacorona, dove soffia forte il vino“, il contagiri del post si è fermato a 600, e poco più, commenti. Un livello mai raggiunto da questo povero blog enoico di provincia. Fatta la tara alla spazzatura fisiologica, che comunque c’è stata, il numero delle persone che sono intervenute a più riprese per chiarire le proprie opinioni e per manifestare il proprio giudizio, mi sembra tutt’altro che insignificante.
Da questo fiume di parole, è uscito qualcosa di utile? Penso di sì. A parte i “mi piace e i “non mi piace”, qualcuno ha provato a parlare di territorio e ha cercato di mettere a fuoco il nesso fra comunicazione e identità territoriale.
Mi sono ritrovato pienamente d’accordo con le parole del commentatore che si firma Claudio, il quale, prendendo a pretesto retorico l’orazione shakespeariana di Marco Antonio nel Giulio Cesare, ha espresso con garbo ed ironia un’idea di territorio che mi piace e che condivido.
Amici romani, Cosimo ci dice…il video ha sacrificato Il Territorio! … e Cosimo, sappiamo, è uomo rispettabile. Amici romani, che cos’è il Territorio se non un insieme di forme senza vita nate dal caos della Creazione? Ammetto, cari amici romani, che in qualche luogo questo insieme di forme acquista più armonia e bellezza che in altro luoghi, ma… sempre forme senza vita rimangono. Che cosa ci dà veramente il Territorio senza il lavoro, la scoperta, la lavorazione, la modellatura, il plasmare degli elementi della natura dalle mani e dall’ingegno dell’uomo? Poco… molto poco… Amici romani… ora ditemi vi prego… ci offre la natura il sublime già confezionato? No, io vi dico! Cosimo è uomo rispettabile e condanna la visione aziendalistica e commerciale del video. Il Territorio non c’è dice. Ed io offenderei piuttosto il Territorio e me stesso piutoosto che offendere un uomo rispettabile. Non vi direi mai, cari amici romani, che Cosimo vi inganna con il mito del Territorio, altrimenti vi infiammereste! … ma ora ditemi… in tutta sincerità, con la mano sul cuore e sul vostro onore: amate voi la mozzarella di bufala solo perchè proviene da Caserta? Ed il tartufo lo scegliete solo perché proviene da Alba? Ed il caviale lo ricercate solo perché proviene dal Mar Caspio? E lo Champagne lo comprate solo perché proviene dal Reims o Epernay? Ed il caffè lo bevete solo perché proviene dal Brasile e dalla Colombia? Ed il thè lo comprate solo perché proviene dall’India? No, amici romani, tutti questi prodotti li compriamo prima di tutto per la loro squisita eccellenza e per le loro indiscutibili qualità straordinarie, e non perché provengono da un luogo specifico. E Marco Polo nel suo lunghissimo ed interminabile viaggio non ha forse raccontato più le meraviglie dei prodotti, delle fantastiche creazioni dell’uomo che non le meraviglie dei Territori raccontati solo come normale sequenza? Non è forse l’immagine che Cosimo ci vorrebbe proporre del Territorio un ritorno ecclesiale ad una medievale pittura del paradiso terrestre a misura, immagine e somiglianza del contadino del luogo? Amici romani… a fare il Territorio… non dovrebbe forse essere un grande numero di prodotti di squisita fattura ed eccellenza e di mirabili produttori e non il contrario?
E ora due parole anche da parte mia su questo video, che ha diviso i lettori e gli wine lover trentini e non solo. Mi sembra un prodotto onesto e godibile. La fotografia rivela di sicuro una buona mano e la tecnica è ineccepibile. Personalmente mi ha dato una sensazione di freschezza e di leggerezza. Forse il montaggio, talvolta, è discutibile. Ma ci sta. Questo video non è uno spot, non ne ha i tempi né la struttura narrativa. E questo video non è nemmeno un’opera d’arte destinata a Cannes. E sono sicuro non ne avesse nemmeno l’ambizione. E’ un (bel) video aziendale. E come tale va giudicato. Non è destinato al consumatore finale e nemmeno, secondo me, alla diffusione virale in rete. Servirà, invece, da colonna sonora e visiva per le visite in cantina, per le presentazioni aziendali all’estero, servirà a rassicurare la base sociale e i lavoratori di questa azienda. Servirà ad accompagnare con gentilezza e discrezione gli incontri d’affari a Vinitaly e a Prowein. Non credo questo video si ponesse altri obiettivi, al di fuori di questi. Se è così, e credo sia così, allora mi sento dire che si tratta di un buon lavoro. Girato con stile e grazia. E mi fermo qui.
Mi permetto un solo rammarico: la grande cooperativa vinicola protagonista del video, in questa discussione non si è fatta né vedere né sentire. Un suo contributo “interpretativo”, forse, ci avrebbe aiutato a capire meglio e di più. ma tant’è. E non si è fatta né vedere né sentire, nemmeno per dire grazie. E credo che un grazie, non questo blog, e nemmeno io, ma le centinaia di commentatori che sono intervenuti, se lo siano meritato: perché è solo grazie a loro se questo video è riuscito a totalizzare così tante visualizzazioni e così tanti caricamenti in così pochi giorni. L’attitudine alla viralità, che questo video non possiede di suo, gliela avete regalata voi. Punto. Ma è inutile aspetarsi un grazie da chi non ha voglia di ringraziarti. Quindi, cari amici e cari lettori, lo faccio io: GRAZIE!
CpR