Magazine Diario personale

Grazie

Da Astonvilla

GRAZIE
Ieri ho chiamato la Favola che mi ha ringraziato per alcune cosette che le ho inviato tramite un amico partito giorni fa. Sembra una cosa tutto sommato banale ma in realta' chi conosce l'universo cubano sa che non e' esattamente cosi'. La parola "GRAZIE" e' per loro un illustre sconosciuta,ho visto gente fare molte cose per le loro fanciulle senza ricevere in cambio neanche un "crepa". Il non ringraziare non e' una questione di educazione semplicemente fa parte della loro cultura vittimistica e di chi pensa che tutto sia un diritto divino,ovviamente sto' generalizzando ma la situazione e' questa. La cubana da per scontato che lo yuma le regali questo e quello,e' ritenuto un dovere dello yuma e quindi perche' ringraziare? Si ringrazia per una sorpresa,un favore,un pensiero non per un atto che si ritiene dovuto,il fatto di essere un paese perennemente in crisi economica fa si che sia scontato nel momento in cui uno di noi si avvicina a una di loro mettersi sul groppone calesse e carretto. Lo si DEVE fare,sempre secondo il loro modo di pensare,e di conseguenza ogni cosa che portiamo o regaliamo e' normale,e' un loro diritto divino. D'altronde i verbi piu' usati a Cuba sono,me regalaron,me pagaron,me enviaron e via di seguito,la situazione e' quella che e' e sicuramente non si possono invertire le parti. In tanti anni ci sono state 2 persone a cui ho veramente tenuto a Cuba e una delle prime cose che ho cercato di far capire a loro e' che nulla e' scontato e che se da un lato c'e' un pensiero gentile dall'altro ci deve per lo meno essere un gesto di ringraziamento per un atto non dovuto ne' scontato. Erano e sono persone che hanno ricevuto una buonissima educazione e ho trovato terreno fertile e strada in discesa ma comunque c'e' voluto del tempo perche' la parola "grazie" entrasse nel loro vocabolario.

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