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Grazie, meno male che ci sei tu

Creato il 10 agosto 2013 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

Nuovo quiz.

Chi ha pronunciato le parole del titolo di questo post?

Tre opzioni.

a) GiacomoGiacomo, nudo sotto le coperte, parlando di quanto sia stato duro* (aehm) superare la separazione dalla moglie e di quanto io l’abbia aiutato in questo delicato momento;

b) Busy, dopo aver visto tutto quello che avevo fatto per il concorso e per altre cose della biblioteca;

c) SorellaLuna, ringraziandomi per aver risolto un problema che nemmeno Furiana è stata in grado di sistemare.

Sì ok, la soluzione è molto semplice.

E’ la B.

Le altre due sono molto improbabili, specialmente la C, non si è mai vista SorellaLuna elevarmi al di sopra di Furiana e soprattutto non si è mai vista Furiana incapace di fare qualche cosa. Ok, anche la A è abbastanza assurda, non fosse altro che siamo in agosto e sotto le coperte non ci si sta mica.

Quindi sì, durante l’ultimo giorno di tirocinio con lei presente (devo fare ancora delle ore ma lei sarà in ferie) se ne esce con i ringraziamenti. Non solo, mi ha pure salutato e chiamato per nome. Ma non solo. Quando mi ha salutato sembrava fosse quasi commossa.

Io, da buona proprietaria di coda di paglia, mi sono immediatamente pentita di tutti gli improperi che le ho tirato nel corso delle settimane, ma poi ho riflettuto e al netto della rabbia e della frustrazione non penso di avere tutti i torti.

Però ho pensato che dopo tante brutte parole sarebbe il caso di spenderne qualcuna a favore di Busy, che a volte ha pure le sue ragioni.

Intanto non è facile essere la bibliotecaria in un comune che considera la biblioteca come un’inutile appendice senza alcun valore. Il fatto che la biblioteca viva di scarti e che le vengano destinati fondi pressoché inesistenti ne è la riprova. Però poi i soldi per le ottordicimila feste in piazza saltano sempre fuori. E poi dovreste vedere come la gente tratta i libri, robe da matti. Un libro preso in prestito dallo scaffale novità, quindi nuovo, praticamente intonso, restituito dopo 147 giorni e 5 solleciti praticamente da buttare, con il dorso rovinato e le pagine gonfie come se avessero preso dell’acqua. Questo è il caso più clamoroso ma libri scritti o sottolineati sono all’ordine del giorno, per non parlare delle sovracopertine che ciao core. Poi lavorare da sola a lungo andare un po’ forse logora. Immagino che il suo comportamento con me sia dovuto anche a quello, il non essere abituata a lavorare con qualcuno.

Questo non giustifica le tante cose che non vanno (e che secondo me sarebbero pure facilmente risolvibili, voglio dire, per aprire in orario basta partire da casa con 10 minuti di anticipo), però è per renderle giustizia. Perché sono una persona migliore di quella che è apparsa negli ultimi post.

E voglio che GiacomoGiacomo lo sappia, voglio che sappia che non rimpiangerà mai sua moglie quando la mollerà per stare nudo con me sotto le coperte. A GiacomoGiacomo ho telefonato ieri pomeriggio. Era da solo in ambulatorio. E io in biblioteca a fare delle fotocopie. Il mondo è ingiusto, chiunque vi dica il contrario è uno stronzo.

* appena ho scritto “di quanto sia stato duro” è partita una girandola di volgarità da far spavento persino a Trentalance e Siffredi messi assieme, ma siccome sono una signorina perbene facciamo finta che non è così



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