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Grazie, Roberto. Due parole per #Qchenonho

Creato il 15 maggio 2012 da Cassintegrati @cassintegrati

Verso la fine del programma “Quello che non ho” Roberto Saviano ci ha dedicato un saluto: “Quello che ho è la voglia di salutare i lavoratori dell’Asinara”. Grazie, Roberto. Quello che abbiamo noi per ringraziarti sono due parole per il programma, tratte dal nostro libro Asinara Revolution. Sono ‘Asinara‘ e ‘Operai‘.

Grazie, Roberto. Due parole per #Qchenonho

Roberto Saviano e Fabio Fazio a "Quello che non ho"

ASINARA:

“E’ successo pochi mesi fa ma nessuno più ricorda l’Asinara, l’isola nell’isola, ex Alcatraz sarda dove gli operai Vinyls si rinchiusero per protesta, per non far chiudere la fabbrica. Se sei sardo e non hai lavoro conosci solo quello che non hai, e il mare che ti circonda ti sembra una prigione. Puoi sederti nella comodità della tua cella e aspettare che qualcuno decida per te, fai questo e fai quello. Una vita quieta. Ma nella cella, per quanto la riempi di cose, la luce passa sempre a scacchi e il segno può rimanerti sulla pelle se fissi a lungo il sole, d’estate.”

OPERAI:

“Abbiamo studiato, ci siamo laureati, siamo andati all’estero. Poi abbiamo creato un blog per aiutare i nostri genitori cassintegrati, che occupavano l’Asinara. Ci guardiamo attorno e ci chiediamo: ma che c’abbiamo a che fare noi con gli operai? Nulla, quasi nulla. Però è questa la nostra gente, non gli inglesi e gli spagnoli che ci piacciono tanto. La mia gente è questa, gli operai, chi lavora una vita, chi si fa il culo, chi passa una vita lottando contro tutto. In una parola: sardi. Questo sono le radici, qualcosa che odi o che consideri molto diverso da quello che sei diventato. Ma anche qualcosa di concreto a cui aggrapparti, quando ti trovi là fuori, nel buio, completamente solo”.


tratto dal romanzo autobiografico di Michele Azzu e Marco Nurra, Asinara Revolution (Bompiani, 2011)  facebook.com/asinararevolution

Grazie, Roberto. Due parole per #Qchenonho


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