Gli aperitivi romani non si fanno con il TRENTODOC. Eppure nella capitale qualche soldo pubblico per promuovere il marchio commerciale, in passato è stato speso. La locandina che pubblichiamo qui in basso, e che invita ad un aperitivo con Altemasi Cavit, per il tardo pomeriggio di venerdì, arriva da Villa Adriana, nei pressi di Tivoli. Interessante la formula promozionale: la prima coppa la offrono loro (siamo al bar-enoteca Belli). Impariamo.
Dalla brochure, tuttavia, è sparita la parola TRENTODOC. Il locale, che promuove il metodo classico trentino, infatti si è affidato più saggiamente alla dizione TRENTO (D.O.C.). Per ironia della sorte l’aperitivo romano si farà con una delle etichette del presidente dell’Istituto di Tutela, monsieur Zanonì, che, come sappiamo, è anche direttore di Cavit. E poi dicono che da Roma non c’è più niente da imparare. A quelli che pensano così, noi in coro rispondiamo: Grazie Roma!
(E grazie anche alla lettrice Pina Vulpiani, che da Villa Adriana ci ha inviata questa immagine didascalica)
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