Fino ad adesso ho evitato di parlare sul blog di loro due, per due motivi: il primo è per l’impossibilità di fare un dialogo ponderato con i “fan” in questione, il secondo è perchè non è divertente sparare sulla Croce Rossa. Ma in questo momento Vasco Rossi e Luciano Ligabue mi hanno servito su un piatto d’argento la possibilità del massacro.
La questione, per chi non lo sapesse, è partita da vecchie ruggini su delle dichiarazioni contro la droga di Ligabue (in quel periodo promuoveva Radiofreccia film che parla delle radio libere anni 70 e dell’abuso di droghe pesanti) proprio in contemporanea alla morte di Massimo Riva, l’amico storico nonchè coautore della maggior parte delle canzoni di Vasco Rossi, che se la prese a male pensando ad un attacco personale.
Già qui ci sarebbe da ridere, visto che solo in Italia abbiamo le “rockstar” (la definizione sarebbe da mettere tra mille virgolette) che fanno i registi, che sono salutiste e che non sanno assolutamente niente di quello che succede nel mondo. Che poi Zocca e Correggio distano al massimo 30 chilometri.
Poi negli anni Vasco Rossi prende per il culo durante i concerti a Ligabue, per esempio abbozzando “Certe Notti” e subendosi bordate di fischi, salvo poi dire”…eh, si farà il ragazzo” (notare sempre l’ “eh”, il rumore più usato dal soggetto) e giù applausi ed insulti al “rivale”. Con Ligabue che non risponde alle provocazioni e continua a pensare ai suoi film, all’Inter e alla politica. Nessuno dei due però pensa a scrivere canzoni decenti.
E infine arriviamo ad oggi. Dopo i Beatles e gli Stones, i Queen e i Sex Pistols, i Pink Floyd e Roger Waters, i Blur e gli Oasis, ora ci sono i novelli rivali “del rock” Vasco Rossi e Ligabue, grazie ad una frase del cantante di Zocca su Facebook che incitava ad avere più fan del rivale del paese accanto.
A parte la ridicolaggine della pensata, robe che non son passate per la testa neanche ai Jonas Brothers , ma inventarsi questa falsa rivalità tra gente che ha 50-60 anni fa proprio pena. Fa pena pensare anche ai rispettivi flop dell’album di Vasco Rossi e dell’evento di Ligabue a Campovolo, e la necessità di far parlare di se. Fa pena pensare che in Italia ai media freghi solo di loro due. Fa pena Vasco Rossi che dichiara su TV Sorrisi e Canzoni (non NME, neanche Rolling Stone, ma il giornale di Signorini) “La maggioranza dei cantautori italiani li cancellerei”. Fa pena pensare ad un presunto cantautore i quali film che ha girato sono migliori degli album che ha inciso.
Ma fa pena pensare che prima che avremo una scena musicale normale, in Italia, ci vorrà ancora tanto tanto tempo. Quindi i Cesare Cremonini, i Vasco Brondi, i Canadians, i Baustelle, i Vinicio Capossela (i primi che mi son passati per la testa) anche se quasi tutti trentenni o più, dovranno aspettare che questi due “rockstar” delle casalinghe si levino dalle scatole.
Grazie Vasco Rossi, Grazie Luciano Ligabue.
(mi scuso per la scrittura approssimativa, ma ho scritto questo post a getto…prometto di aggiustarlo al più presto :-))
COMMENTI (1)
Inviato il 16 aprile a 10:24
che dire, questo articolo è un'ottimo esempio di proviancialismo estremo all'italiana