Il giorno dei vitalizi
Oggi per i consiglieri regionali lombardi scatta il vitalizio. Nicole Minetti grazie ai 30 mesi fatti in consiglio per meriti dentali prenderà 1300 euro al mese a partire dai 60 ani di età. La valanga di scandali e di inchieste che si è scatenata sul Pirellone non è stata in grado di far cadere il governo lombardo e il suo presidente viaggiatore fino al raggiungimento di questa data fatidica. Il fattore vitalizio del resto è uno dei più potenti motori della vita politica italiana: uno dei fattori che ha impedito le elezioni anticipate. Ne hanno fatto le spese i pensionati presenti e futuri, sacrificati ai conteggi miopi e iniqui della Fornero & C: le pensioni si toccano e si cancellano, ma i vitalizi no, come nella Versailles del Re Sole. La Minetti, ormai rassicurata sul proprio futuro, forse farà un film di Tinto Brass, ma il culo sarà quello dei cittadini.
Il salario della Rossi
La deputata Pdl, Mariarosaria Rossi, assistente personale del cavaliere, qualsiasi cosa significhi, ha depositato il 3 agosto una proposta di legge per la liberalizzazione delle società di riscossione. Guarda caso il marito della onorevole è titolare di una società di recupero crediti, la Euro Service Group, di cui lei stessa è azionista: sfruttando il seggio parlamentare si prepara un ricco futuro in attesa dell’immancabile vitalizio. Il bello è che il marito della Rossi è stato ascoltato nella commissione si sta occupando della legge in qualità di esperto, come se la cosa non lo riguardasse e non riguardasse anche la moglie. Voi non ci crederete, ma il consorte ha espresso un infinità di lodi sul provvedimento, dicendo che è quello che ci vuole. Quello che ci vorrebbe per loro lo tengo me.
Maccartista da strapazzo
La Melandri ha reagito al disagio che ha preso un po’ tutti, persino nel Pd, alla notizia della sua elevazione alla direzione del Maxxi come compenso per la non rielezione. La deputata in servizio ininterrotto da vent’anni ha detto che la reazione testimonia solo dell’invidia altrui, un sentimento che questa self made woman con cittadinanza americana, deve aver provato spesso, visto che misteriosamente il giorno dopo la laurea è stata assunta come dirigente dell’Eni. Ma ha anche aggiunto che le critiche sono dovute a “maccartismo bipartisan”. Vabbè, non sa nemmeno cos’è stato il maccartismo, dunque ha tutti i titoli per prendere uno stipendio a 5 cifre.
Non chiamateli signori
Incredibile: un prete anticamorra, don Maurizio Patriciello, è andato in prefettura a Napoli per parlare con il prefetto di Napoli Andrea De Martino, e quello di Caserta, Carmela Pagano. Ma al sacerdote è bastato chiamare “signora’”la dottoressa Pagano per scatenare l’ira di De Martino: «Lei chiamerebbe mai ‘”signore”‘ un sindaco? Dov’è il rispetto per le istituzioni?» Capiamo che il rispetto per le istituzioni per certi personaggi si ferma alla titolazione spagnolesca, non è una sorpresa dentro la sordida, servile e spesso incompetente alta burocrazia. Infatti il “dottor” De Martino ha considerato quel signora un offesa «Può anche andarsene, ma prima cerchi di capire cosa sto dicendo. Chiamandola signora l’ha offesa e ha offeso anche me». Dopotutto ha ragione chi si sognerebbe mai di chiamare signori individui del genere? E del resto chiamarli anche dottori viene difficile: l’incommensurabile De Martino, seriosa imitazione di Totò si è lasciato scappare: «Se io la chiamerei ‘signore’ invece di reverendo, lei che direbbe?» Eh beh, signori si nasce e lui modestamente nacque prefetto.
Diventa invalido a Lourdes
Da 15 anni Alfonso Gennaro Carinci di Sorrento si fingeva invalido intascando la relativa pensione. Ma era arrivato al momento di percepire il trattamento pensionistico dell’Inps e voleva liberarsi della falsa invalidità. così aveva pensato di andare a Lourdes e di simulare una guarigione miracolosa. Ma il destino gli ha teso una tranello: arrivato della città dei miracoli è scivolato e si è fratturato una vertebra, rimanendo così realmente ancorato alla sedia a rotelle. In compenso il miracolo si è avuto invece in Italia: sottoposto a verifiche per vedere se fosse davvero invalido ha superato a pieni voti l’esame