GRECIA AL VOTO: La stabilità dell'eurozona passa anche da qui!

ATENE - Ieri si è conclusa la campagna elettorale più incerta della storia recente della Grecia e domani (domenica 6 maggio) sarranno 9,9 milioni gli elettori chiamati alle urne. Il voto che uscirà fuori dalle urne sarà fondamentale per il futuro della Grecia, ma soprattutto per la stabilità dell'eurozona.
Le elezioni politiche anticipate in Grecia vedranno contrapporsi i due principali partiti ellenici, il conservatore Nea Dimokratia (ND) guidato da Antonis Samaras, e il socialista Pasok guidato da Evangelos Venizelos, con un grande dubbio su una decina di piccoli partiti che con molta probabilità entreranno in parlamento e andranno a creare ulteriori problemi di stabilità.
Infatti, gli ultimi sondaggi danno favorito con un 23% il partito di centro-destra Nea Dimokratia (ND), mentre il Pasok di centro-sinistra si ferma al 18%,  sarà un risultato molto deludente per i due partiti che nelle elezione politiche del 2009 avevano totalizzato complessivamente l'80% dei consensi.
Il vistoso calo dei consensi è fisiologico infatti in Grecia come in Italia, i due principali partiti hanno sostenuto insieme il governo tecnico Papademos, servito sì ad ottenere il prestito dalla comunità internazionale, ma che ha anche portato la disoccupazione oltre il 20%, e la chiusura di migliaia di piccole e medie imprese, con tagli agli stipendi e alle pensioni.
Così nonostante il leader del partito Nea Dimokratia (ND) Samaras si è detto contrario all'ipotesi di una 'grosse koalition' con il Pasok, sarà questa la soluzione per il futuro della penisola ellenica; a meno che:

• il DK otterrà un numero di consensi tale da poter governare (ipotesi assai improbabile).

• o i piccoli partiti contrari ai piani di austerità otterranno un' alta percentuale di voti, impedendo di portare avanti gli impegni di risanamento assunti dal Paese con la comunità internazionale, con il rischio di una frammentazione parlamentare che porterebbe ad uno stallo istituzionale pericoloso.

Gli ultimi sondaggi danno i partiti minori in netta crescita, in testa i Greci Indipendenti con il 9,9% seguiti dal il Syriza (sinistra) con il 9,8%, comunisti del Kke con il 9,7%, Sinistra Democratica con l'8,6% e il gruppo di estrema destra Chrisi Avgi (Alba d'Oro) con il 5,7%.
I risultati delle elezioni in Grecia sono di fondamentale importanza per la tenuta dell'eurozona.
Secondo alcuni economisti le elezioni di domenica potrebbero spingere la Grecia nel punto piu' basso mai toccato dal novembre dello scorso anno. Se cosi' fosse l'effetto contagio sarebbe disastroso ed investirebbe in poco tempo i rendimenti dei titoli spagnoli e italiani.
ILARIUS
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