Posted 17 aprile 2013 in Grecia, Slider with 0 Comments
di Matteo Zola
La presenza nel Parlamento ellenico del partito filo-nazista Alba Dorata comincia a preoccupare parte della società greca e non solo, moniti arrivano anche da un’Europa che, dopo aver contribuito a fare la frittata, guarda ora preoccupata alle vicende elleniche. Quel che più preoccupa è che Alba Dorata non sia, come forse si poteva credere anche solo un anno fa, un fenomeno di passaggio, una realtà politica nata nel periodo della crisi e destinata a sparire nell’arco della legislatura. Alba Dorata di sparire non ci pensa nemmeno, anche perché sempre più spazio le viene concesso nei talk show e nelle televisioni greche.
Una trasmissione della stazione Skai Tv dal titolo “Franco tiratore”, condotta dal giornalista Giorgos Tragkas, ha ospitato quattro deputati di Alba Dorata tra cui quell’lias Kassidiaris che durante una trasmissione tv in diretta schiaffeggiò la deputata comunista Liana Kanelli. Costoro hanno avuto la possibilità di illustrare le loro idee senza contraddittorio. Da molti è stato visto come uno spot elettorale ad Alba Dorata.
Il tema è interessante. Censurare Alba Dorata non sarebbe da ritenersi anti-democratico? Fino a che punto la democrazia deve garantire la libertà d’espressione? I partiti della sinistra, dal Pasok a Syriza, hanno definito la trasmissione di Skai Tv come “un’azione di sostanziale elogio della violenza nazista” e un talk-show televisivo “contro la legalità democratica” e chiedono che in Parlamento ci si coalizzi contro Alba Dorata, un po’ come in Francia si è fatto con il Front National.
E’ un fatto che Alba Dorata cresca nei consensi, dopo il 7% delle ultime elezioni è data oggi sopra al 10%, diventando il terzo partito per ordine di preferenze. Nikos Michaloliakos, preoccupato che il partito venga messo al bando, o forse consapevole che la strategia della pacatezza può pagare di più che quella dell’insulto, ha moderato il linguaggio del suo partito cercando di farlo apparire come una forza responsabile. Nella sua storia Alba Dorata ha cambiato molte volte lessico ma il fondamento della sua ideologia è sempre lo stesso. Costituito immediatamente dopo la caduta del regime dei Colonnelli (1974) come movimento d’opinione, Alba Dorata uscì come rivista nel 1980 e fin da subito si presentò inneggiando al nazionalsocialismo di Adolf Hitler e facendo propaganda anticristiana. Nella rivista c’erano chiari riferimenti al Terzo Reich, foto e articoli celebrativi del dittatore nazista e delle SS, mentre il cristianesimo era definito come un’eresia dell’ebraismo e si dava ampio spazio al paganesimo.
Viene da chiedersi quanto ai greci importi del filonazismo di Alba Dorata. Forse nulla. Quelli che votano o voterebbero per Alba Dorata sono forse più preoccupati per l’attuale stato di cose in cui versa il Paese e confondono il male per il rimedio. Ne hanno colpa? O forse le responsabilità per questo disastro politico, da cui Alba Dorata si abbevera, sono da cercarsi altrove?
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