In Grecia trionfa la Sinistra Radicale che probabilmente non permetterà a Pasok e Nuova Democrazia di poter proseguire l’esperienza del governo tecnico. Entrano in parlamento anche i neonazisti di Alba dorata. Domani le borse potrebbero crollare sotto l’incertezza greca, si parla addirittura di nuove elezioni entro tre mesi.
ATENE - Gli elettori greci hanno punito i partiti che hanno sostenuto il piano di tagli e riforme imposto da Unione europea, Bce e Fmi. Secondo i primi exit poll, la destra di Nea Dimokratia di Antonio Samaras si ferma al 17-20% dei consensi contro il 33,5% delle precedenti elezioni. Va anche peggio al Pasok (socialisti) di Evangelos Venizelos che ottiene il 14-17% contro il 43,9% del 2009 e si vede scavalcato al secondo posto dalla sinistra radicale (Syriza) che conquista il 15,5-18,5% dei voti.
La protesta contro le misure di austerity varate dall’esecutivo tecnico con l’appoggio di Nea Dimokratia (Nd) e Pasok premia anche l’estrema destra neonazista di Alba dorata che supera la soglia di sbarramento del 3% e entra in Parlamento con il 6-8% dei consensi. I comunisti del KKE ottengono tra il 7,5-9,5 % contro il 7,5% del 2009. Entrano nell’assemblea legislativa anche i Greci indipendenti con il 10-12% e Sinistra democratica con il 4,5-6,5%.
In Germania la Merkel non crolla ma la Spd potrebbe prendere la guida del Land Schleswig-Holstein
BERLINO – Angela Merkel sulla carta resta prima, ma perde la maggioranza, almeno secondo i dati iniziali, nella prima delle due grandi prove elettorali di questo maggio caldo della politica tedesca. Alle elezioni anticipate nello Stato (Bundesland) settentrionale dello Schleswig-Holstein, la Cdu della cancelliera resta infatti il primo partito con il 30,5 per cento e 22 seggi al Landtag, il Parlamento dello Stato con capitale Kiel. I cristianoconservatori perdono dunque consensi, ma meno del previsto, solo l’1 per cento. E il partito liberale (Fdp), partner della coalizione a livello federale, si salva: con l’energico leader locale Wolfgang Kubicki, perde ben il 6,4 per cento dei consensi ma si attesta all’8,3 per cento e sei seggi, ben al di sopra della soglia minima di rappresentanza. La Spd, la principale forza di sinistra, aumenta del 4,1 per cento ma arrivando tra il 29,5 per cento e il 30,3 per cento e 22 seggi non riesce a sorpassare la Cdu. Teoricamente però il Partito socialdemocratico potrebbe governare con una maggioranza risicatissima (35 seggi su 69 al Landtag) in alleanza con i Verdi, che volano al 14 per cento con dieci seggi, e con la Ssw, il partito della minoranza danese, che avrà tre seggi. Determinanti potrebbero divenire i Pirati, che con un 8 per cento e sei seggi ottengono un nuovo clamoroso successo confermandosi come la forza nuova del panorama politico tedesco a livello nazionale. Sconfitta pensante invece per la Linke, la sinistra radicale, che crolla al 2,5 per cento.