Io sto con il Ministro dell’economia greco. Esiste la UE come interlocutore, non la Troika. Vediamo se la Grecia riesce a rompere gli equilibri degli euro burocrati.
La Grecia rovescia il tavolo con l’Europa e lo fa davanti al presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem volato ad Atene a proporre le condizioni di Bruxelles, tutte rigettate. Il nuovo Governo non vuole né un’estensione del programma di aiuti e né il ritorno della Troika Ue-Bce-Fmi per concludere l’attuale piano, due mosse che secondo la Ue avrebbero dato a tutti il tempo di parlare del futuro. Ma Alexis Tsipras e il suo ministro delle Finanze Yanis Varoufakis vogliono voltare pagina subito, e sono disposti a tutto, anche ad assumersi il rischio di arrivare alle prossime scadenze sui titoli senza gli aiuti internazionali.(La Stampa)
Dopo aver stretto una alleanza con la destra antieuropea, aver varato un primo pacchetto di provvedimenti ‘popolari’, ora arriva il colpo da maestro. Eleggere come Presidente un esponente di Nuova Democrazia, il commissario Avramopoulos, libera il posto in Commissione europea per un esponente di Syriza e favorisce al contempo una elezione celere del Capo dello Stato (180 voti minimo, il governo ne ha solo 162) scongiurando crisi istituzionali. Tsipras ci sà fare.