11 FEBBRAIO 2012: Non sono ancora sufficienti scioperi e sommosse anti-governative avvenute in Grecia. Oggi infatti il governo Greco ha approvatole severe misure di austerità richieste dai creditori dell’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale dopo che il primo ministro ha avvertito che un fallimento di tale accordo provocherebbe il caos incontrollato.
Il governo di coalizione ha approvato le misure che portano il popolo a stringere la cinghia ulteriormente, il tutto dopo una giornata che ha visto il manifestarsi di rinnovati scontri di piazza tra manifestanti e polizia e l'inizio di una due giorni di sciopero generale.
Mentre i sindacati si stanno preparando ad ulteriori dimostrazioni durante il secondo giorno di protesta, il primo ministro Lucas Papademos ha emesso un severo avvertimento al governo dopo che sei membri del suo governo di coalizione si sono dimessi in segno di protesta contro la rinnovata austerity. Il Primo ministro avrebbe dichiarato che.....
"Un default caotico farebbe precipitare il nostro paese in un'avventura disastrosa. Si creerebbero delle condizioni di caos economico che porterebbe ad una vera e propria esplosione sociale. Prima o poi la Grecia sarebbe costretta a lasciare la moneta unica e questo risulta essere un momento cruciale per il destino del paese’’
A quanto riferisce l’ufficio del Primo Ministro i membri del governo nelle prime ore di ieri hanno approvato all'unanimità l'accordo sul debito e nuove misure di austerità, nel cercare di salvare la Grecia da un default caotico.
Nel corso della settimana in essere, i partners europei hanno spiegato esplicitamente al governo Greco che si devono accettare le nuove misure di austerità al fine di ottenere il rilascio di ulteriori prestiti nel quadro di un piano di salvataggio che ammonta a 171 miliardi dollari in attesa da ottobre.
Il fondo di salvataggio è indispensabile per evitare la bancarotta entro il 20 marzo, quando Atene deve rimborsare quasi 14.500.000.000 € in maturazione del debito.