Un ''bel risultato per Grecia ed Eurozona. E per i mercati speriamo'', è stato il commento del presidente del Consiglio Mario Monti che ha aggiunto: ''E' stato un lungo lavoro, l'Europa e' anche in grado di funzionare''. L'accordo raggiunto dall'Eurogruppo garantisce la tenuta della Grecia nell'Euro e le da' il tempo di tornare su un percorso di crescita sostenibile, ha detto da parte sua il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker. il quale ha anche detto di aspettarsi ''che una decisione sull'aumento del firewall venga presa a marzo'', aggiungendo che a suo avviso per avere un aumento importante, si puo' partire combinando il fondo salva-Stati transitorio Efsf e quello permanente Esm (attualmente dotati rispettivamente di 500 miliardi e di 250 miliardi). L'Eurogruppo si aspetta dal Fmi una partecipazione ''importante'' al piano di aiuti per la Grecia, ma, fa sapere il direttore generale del Fondo Christine Lagarde,''importante vuol dire molte cose e il board del Fmi decidera' a marzo''. Intanto si sa che la Bce partecipera' al piano di aiuti per la Grecia distribuendo alle banche centrali nazionali i profitti sui bond greci nel suo portafoglio, a loro volta le banche centrali li verseranno agli Stati dell'Eurozona che hanno acconsentito a versarli alla Grecia nell'ambito del piano di riduzione del suo debito.
Ecco i punti principali dell'accordo che ha dato il via libera ai 130 miliardi di euro di aiuti, come riportati questa mattina in un lancio dell'Ansa.
Riduzione del debito con nuovi aiuti
Con la contribuzione del settore privato e pubblico il rapporto debito/pil della Grecia, oggi al 160%, arrivera' al 120,5% nel 2020, ovvero una soglia giudicata ''sostenibile'' che sblocca gli aiuti. I 130 miliardi di euro saranno versati entro il 2014, e saranno distribuiti tramite l'Efsf, in attesa che il Fmi decida a marzo sulla sua parte che l'Eurozona spera sara' significativa.
Troika permanente ad Atene
E' essenziale, per l'Eurozona, che la Grecia sia monitorata ed assistita a livello tecnico durante tutto lo svolgimento del programma di tagli e riforme, per questo Ue-Bce-Fmi si installeranno in modo permanente nel Paese. Inoltre, per essere sicuri che Atene non sia insolvente sulle sue future emissioni, mettera' gli interessi su un conto bloccato monitorato sempre dalla troika.
Bce, Fmi e banche nazionali
Anche la Banca centrale partecipera' al piano di aiuti distribuendo alle banche centrali nazionali i profitti sui bond greci nel suo portafoglio, a loro volta le banche centrali li verseranno agli Stati dell'Eurozona che hanno acconsentito a versarli alla Grecia nell'ambito del piano di riduzione del suo debito. E anche le stesse banche centrali che detengono bond greci rinunceranno fino al 2020 ai profitti, per cederli alla Grecia ed alleviare il suo debito dell'1,8%.
L'”haircut” dei privati
L'accordo con i privati (Psi) prevede un 'haircut' o taglio nominale del 53,5% sui titoli in portafoglio, che saranno scambiati (swap) con titoli a piu' lunga scadenza e che avranno una cedola del 3% fino al 2014, 3,75% fino al 2020 e 4,3% dopo il 2020. Lo swap dei titoli partira' nelle prossime settimane, e' volontario, ma l'Eurozona si aspetta una partecipazione vicina al 90%.
Partecipazione degli Stati alle perdite
Gli Stati dell'Eurozona hanno acconsentito ad abbassare in modo retroattivo gli interessi sui prestiti concessi ad Atene nel 2010, nell'ambito del primo programma. Questa mossa consentira' di ottenere 1,4 miliardi di euro che andranno a tagliare il debito ellenico del 2,8%.