Green hill sono scattate le indagini della procura di brescia su denuncia della lav – lega anti vivisezione e di legambiente.

Creato il 24 luglio 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Viviamo, oggi, un evento unico e straordinario in un contesto considerato finora intoccabile come la sperimentazione animale: sono scattate le indagini della procura di Brescia in collaborazione con il corpo forestale dello stato sull’allevamento di cani beagle per la vivisezione. Green Hill è uno stabilimento situato a Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle da destinare ai laboratori di tutta europa. italia compresa  ed  è da mesi sotto accusa per le condizioni di detenzione dei cani  circa 2700 tra fattrici e cuccioli.

I cani allevati in queste strutture vengono considerati meno di un oggetto. mai soddisfano le loro caratteristiche etologiche e fisiche. i beagle infatti – come qualsiasi altra specie destinata alla sperimentazione – vengono allevati in massa e cresciuti senza vedere la luce del sole . Vengono mantenuti in gabbie di dimensioni esigue ed escono solo dopo la morte, carcasse da smaltire come rifiuti dopo aver subito violenze fisiche e psicologiche di ogni genere : le fattrici sono costantemente ingravidate per fornire i cuccioli destinati ai laboratori di vivisezione.

la vivisezione o sperimentazione animale è un fenomeno globale e immenso che coinvolge circa 150 milioni di animali ogni anno, allevati, utilizzati e uccisi per fini “scientifici”. Quasi 900 mila animali sacrificati in 600 strutture pubbliche e private solo in italia. un numero fortemente sottostimato perché non vi vengono inclusi invertebrati e animali utilizzati già soppressi.

Tra le sperimentazioni più invasive ci sono quelle che sottopongono i cani operati chirurgicamente al cuore costretti a correre fino al sopraggiungere della morte per infarto, i cuccioli fatti nascere con malattie degenerative agli occhi e resi ciechi, investigazioni sul cervello di cani spesso eseguite senza anestesia e studi ortodontici con fratture e impianti.

Il beagle continua ad essere la razza di cani maggiormente utilizzata, ed è stata “selezionata” per la taglia, la lunghezza del pelo (per iniezioni e prelievi), resistenza cardiaca, temperamento docile e capacità di vivere in gruppo. Le applicazioni su questa specie sono moltissime: i studi di tossicità per le sostanze industriali, tossicità per le sostanze d’abuso,come alcol e stupefacenti,trapianto di organi e tessuto, cancro, test bellici, ricerca di base in qualsiasi settore compresi quelli sulla deprivazione materna e sull’erezione, quest’ultima prodotta fisicamente tramite scosse elettriche.

Si può investigare e utilizzare qualsiasi parte dell’organismo, cervello compreso,  del cane come di altre specie, in campi fortemente invasivi non dimenticando le modificazioni genetiche che fanno nascere animali già ammalati e/o sofferenti dalla fase gestionale.

Graziella Crescentini Gori – Lav Perugia



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