Greenpeace pirata? Attivisti arrestati in Russia

Creato il 28 settembre 2013 da Molipier @pier78
Genny Sangiovanni vedi altri articoli 28 settembre 2013 10:30

Lo scorso venerdì 30 attivisti di Greenpeace sono stati arrestati dalle autorità di Mosca e trasferiti in un centro di detenzione provvisoria accusati di pirateria.

Gli attivisti si trovavano a bordo della nave Artic Sunrise (un’imbarcazione rompighiaccio) nel mare di Barents, nell’Artico, e stavano protestando contro una piattaforma petrolifera del gigante russo Gazprom nell’ambito della campagna Save the Artic. Due uomini hanno tentato di scalare la piattaforma ma sono stati fermati dalle forze di sicurezza russe che hanno abbordato la nave.

Greenpeace ha respinto le accuse di pirateria affermando che attribuire atti di pirateria a degli attivisti pacifici non ha alcun valore secondo il diritto internazionale. Il direttore esecutivo Kumi Naidoo ha chiarito che l’associazione ambientalista non si farà intimidire da queste accuse e continuerà a difendere il diritto ad una protesta pacifica richiedendo, inoltre, il rilascio immediato degli attivisti. Secondo il codice penale russo, ha spiegato il direttore, la pirateria non può essere applicata ad “attacchi” alle piattaforme petrolifere o alle proteste pacifiche.

Il presidente russo Putin ha commentato la vicenda spiegando come sia evidente che non si tratti di pirateria ma resta il fatto che è stata violata la legge del diritto internazionale.

Dopo circa una settimana dall’arresto è iniziato il processo per i 30 giovani in attesa dell’esito delle indagini.

Intanto le autorità russe hanno diffuso nuove immagini, che sembrano filmate dalla piattaforma petrolifera, in cui si vedono gli uomini della sicurezza russa confrontarsi con due climber durante la protesta. Si vede, inoltre, il getto degli idranti che continua a colpire un’attivista assicurata alla struttura con una corda mentre cerca di ritornare alla sua imbarcazione gridando la resa.

Il video mostra anche i colpi da arma da fuoco sparati in acqua dalle forze dell’ordine russe mentre un uomo di Greenpeace sul gommone ha le mani alzate per mostrare la pacificità dell’azione.

Oggi il tribunale di Murmansk ha ordinato l’estensione dello stato di custodia fino al 24 novembre per dieci attivisti, tra cui un italiano di 31 anni. Altri quattro resteranno in custodia cautelare per tre giorni. Per gli altri il tribunale sta ancora decidendo sul prolungamento o meno della detenzione cautelare dei restanti attivisti. Se verrà confermata l’accusa i partecipanti alla protesta rischieranno fino a 15 anni di prigione.

Fonti 

http://www.repubblica.it/

http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/news/Processo-in-corso-ai-nostri-attivisti/ 

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