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Greenpeace, tra il virale e l’unconventional

Creato il 25 settembre 2014 da Arscreativo

Greenpeace, tra il virale e l’unconventional
ARSENALE CREATIVO

Qual è la prima cosa a cui pensate se vi dico Greenpeace? Nella mia di mente sorgono immagini di grandi navi che attaccano le baleniere. Una sorta di scontro tra buoni e cattivi per difendere e tutelare il nostro ambiente. Ma partiamo dall’inizio, scoprendo cosa sia effettivamente Greenpeace e come quest’associazione sia nata.

Greenpeace è un’organizzazione globale indipendente che sviluppa campagne e agisce per cambiare opinioni e comportamenti, per proteggere e preservare l’ambiente, promuovendo così la pace”. Torniamo indietro al 1971, quando un piccolo gruppo di attivisti partì da Vancouver su una vecchia nave peschereccio per denunciare e fermare i test nucleari segreti svolti dagli Stati Uniti ad Amchitka, in Alaska: così nacque Greenpeace. Dopo numerose e svariate battaglie (dalle campagne per il divieto all’utilizzo delle reti in mare, alla protezione del buco dell’ozono, solo per citare le più famose) oggi Greenpeace è un ente internazionale con 2.8 milioni di sostenitori in tutto il mondo. Da studentessa di comunicazione mi sono sempre chiesta: come è possibile per un’organizzazione di questo tipo comunicare i propri obiettivi?

Recentemente, grazie ad un progetto universitario, ho avuto modo di scovare in rete una campagna di Greenpeace risalente al lontano 2011, quando l’organizzazione ambientalista accusò Volkswagen  per la sua politica decisamente poco green facendolo però con un’arma vincente: la parodia.

 

VW Spoof Advert Frame Grab

 

In un video che poi divenne estremamente virale (parliamo di 1.356.627 visualizzazioni), Greenpeace si prese gioco della pubblicità del noto marchio d’auto in cui un piccolo Darth Vader riesce ad accendere con la forza del pensiero la nuova Volkswagen Passat. L’ente ambientalista propone un seguito in cui una piccola alleanza ribelle si unisce per sconfiggere La Morte Nera, rappresentata da Volkswagen, rea di minacciare il pianeta in quanto non ha ridotto le emissioni di CO2 delle sue auto, adottando la nuova tecnologia Blue Motion. Ed oggi GreenPeace continua la sua battaglia, accusando un altro grande colosso che però si occupa di giocattoli. Chi non ha avuto modo di vedere il video virale escogitato per fermare l’accordo tra Shell e Lego?

 

legoshell

 

Il corto realizzato da Greenpeace “Everything is not awesome“ non punta all’ironia ma ha un’area malinconica e quasi poetica: questo video, realizzato per la campagna relativa alla tutela dell’Artico, mostra tutta la bellezza di questo paesaggio, ricreato con i giocattoli Lego. Ad un certo punto tutto il paesaggio, compresi i personaggi al suo interno (e qui non posso che strizzare l’occhio ai fans di Game of Thrones), vengono sommersi da un manto nero di petrolio. La tragica delicatezza di questo video è un esempio estremamente esemplificativo della forza della comunicazione di GreenPeace: il messaggio dell’ente ambientalista viene trasmesso in modo semplice ma con grande tatto, rimanendo così impresso nello spettatore e carico di un ricco potenziale virale per la Rete.

L’intento di Greenpeace è quello di accusare la Lego per il suo accordo con Shell che prevede la vendita dei noti giocattoli nelle stazioni di servizio della multinazionale petrolifera, la quale sta mettendo a rischio l’habitat naturale artico. Due campagne diverse per lo stesso obiettivo: difendere il pianeta attraverso la forza della comunicazione non convenzionale. E data la viralità dei video, GreenPeace sembra esserci riuscita.

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