All'università, l'ultimo esame di letteratura tedesca lo avevo adorato. Nonostante la fatica. Nonostante la stanchezza. Nonostante il docente sadico ci avesse appioppato quaranta-dicasi-quaranta testi in lingua originale da leggere, molti dei quali scelti con cura per non avere, all'epoca, alcuna traduzione in italiano. Nonostante quella valigia di libri che contraddistingueva noi specialiste il giorno dell'esame e che ci trascinavamo su e giù per i chiostri.
Lo avevo adorato, dicevo. Perché tra gli autori c'era Lui. Che oggi avrebbe compiuto 130 anni.
Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto. Sdraiato nel letto sulla schiena dura come una corazza, bastava che alzasse un po' la testa per vedersi il ventre convesso, bruniccio, spartito da solchi arcuati; in cima al ventre la coperta, sul punto di scivolare per terra, si reggeva a malapena. Davanti agli occhi gli si agitavano le gambe, molto più numerose di prima, ma di una sottigliezza desolante. [La Metamorfosi - Franz Kafka]
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