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Gremlins

Creato il 15 dicembre 2011 da Mcnab75

 Gremlins

“Lei ha fatto con Mogwai quello che vostra società fa con tutti i doni di madre natura. Voi non potete capire, non siete ancora pronti.”

La scorsa settimana si è deciso, più o meno informalmente, di pubblicare delle recensioni di alcuni classici natalizi. Se vi aspettate i film di Boldi e De Sica temo che abbiate sbagliato blog. Qui frequentiamo altre sale cinematografiche. Sale che, a voler ben guardare, non esistono più.

Che ve lo ricordiate o meno, Gremlins è un film natalizio. Anzi, è di più: è un’horror-comedy che spernacchia i luoghi comuni del Natale: le luci colorate, la cittadina di provincia imbiancata di neve, le famigliole che si stringono attorno al focolare ascoltando Silent Night. Joe Dante, autore di questo gioiellino, parte con un’atmosfera rilassata, piena dello splendore degli anni ’80. Rand Peltzer, un inventore squinternato, gira a Chinatown nel tentativo di piazzare i suoi bizzarri prodotti. Al contempo cerca un regalo di Natale per il figlio Billy, che lavora in banca e mantiene la famiglia. A un certo punto si ritrova in uno strano negozio gestito da un vecchio cinese e da suo nipote. Ne uscirà portando con sé un mogwai di nome Gizmo: un bizzarro animaletto peloso dotato di un’intelligenza vivace e curiosa. Ci sono però tre regole da seguire per possedere un mogwai: mai esporlo alla luce (specialmente quella solare), mai bagnarlo, mai dargli da mangiare dopo la mezzanotte.

Ovviamente le cose non filano come dovrebbero andare. Un piccolo incidente domestico fa cadere dell’acqua su Gizmo, che immediatamente si autoriproduce, generando altri mogwai. I nuovi arrivati sono più maliziosi e indisciplinati, tanto da procurarsi cibo dopo la fatidica ora, trasformandosi così nei temibili gremlins.

Gremlins

Come cita uno dei personaggi del film, i gremlins rappresentano una sorta di leggenda nera fin dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, quando queste viscide e malevole creaturine si divertivano a sabotare gli aerei da combattimento degli Alleati, fino a farli precipitare. O almeno così si diceva. I gremlins del film di Joe Dante sono più o meno su questa lunghezza d’onda: appena liberi di gironzolare per la placida cittadina in cui vivono i Peltzer si dedicano a una serie di attacchi mirati a portare il caos e a causare danni agli inermi cittadini. E’ così che la vigilia di Natale si trasforma in una notte d’incubo. E’ così che Gremlins si trasforma da una quieta teen-comedy a un horror brioso, una favola nera per grandi e piccini.

Atmosfere e salubre cattiveria, come non se ne respira più. Il cinema young adult post-anni ’80 sembra considerare i ragazzini alla stregua di imbecillotti innocenti, a cui risparmiare in ogni modo violenza e malizia. I registi, probabilmente per non andare contro la censura, confezionano storie stupide, senza considerare che i ragazzini sono addirittura molto più scafati di quanto lo eravamo noi negli anni ’80.

Joe Dante un tempo sapeva il fatto suo. Gremlins ci regala una serie di improbabili ma godibilissimi combattimenti “urbani” (o addirittura casalinghi) contro le diaboliche creaturine, dotate di uno spirito caotico e cattivo. Non hanno altro scopo di vita se non combinare guai e fare del male agli esseri umani. Quindi non c’è nulla di male nel fare il tifo ogni volta che uno di questi mostriciattoli viene distrutto in malomodo, per esempio tritato da uno spremiagrumi o cotto in un microonde.

La mia prima visione di Gremlins, insieme ad amici che condividevano già allora la mia passione per queste atmosfere, fu una divertentissima Epifania. Mostri, avventure, misteri, magia, la provincia americana in pieno Natale. Phoebe Cates… Cosa potevamo chiedere di più? Nulla, probabilmente. Col senno di poi, rivedendo ora il film, si notano i tantissimi inside jokes che ai tempi non potevo certo apprezzare. Gremlins è un insieme di citazioni, da ET a Indiana Jones, da L’invasione degli Ultracorpi a Il pianeta proibito.

Film superbo, invecchiato benissimo. Da considerarsi un classico di Natale. Recuperatelo!


Filed under: film, recensioni

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