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Gridiamo al miracolo: basta notti in bianco

Da Mammachevita @mammachevita_g

Gridiamo al miracolo: basta notti in bianco

Giuro che non è uno scherzo. Consapevole anche del fatto che quando una mamma allude ad un passo in avanti del proprio bimbo, tendenzialmente (non si sa come mai) poi lo stesso ne fa due indietro, non posso comunque non condividere la mia gioia per le mie due prime notti di sonno senza continui risvegli causati dai miei figli ma soprattutto senza l'aiuto del cosleeping.

Con mio marito ci siamo spesso confrontati nell'ultimo periodo su come poter risolvere "il nostro problema" di letto a quattro piazze. Dormire tutti insieme nel lettone è sicuramente un piacere per i figli ma per noi genitori, tra piedi e mani volanti durante la notte, posizioni strategiche e sfratti nel divano, con il passare del tempo inizia a diventare insostenibile e stancante.
Non nego che sia bellissimo addormentarsi tra le coccole dei propri bambini e svegliarsi osservandoli dormire ma bisogna anche essere onesti: nella fase di mezzo avrei voglia di strozzarli! Nell'ultimo anno e mezzo ho collezionato calci, pugni, schiaffi di ogni intensità e persino testate... e obiettivamente non se ne può più. E questo non tanto perché lo spazio vitale sotto le coperte diventa sempre meno in termini di millimetri e sempre più insostenibile sotto il profilo comodità, ma anche perchè fra qualche mese noi non saremo più in quattro ma in cinque.
Allo stato attuale, con i tre terremoti che ho nel letto a farmi compagnia (si perché nemmeno il marito ha tanta pietà durante il sonno), come posso anche solo lontanamente pensare di rischiare di addormentarmi mentre sto allattando? Il problema è principalmente la paura di non essere abbastanza riposata per connettere nelle scelte logiche del momento.
Se infatti i miei risvegli alle poppate vengono alternate da vari ed eventuali incontri di wrestling notturni, dubito seriamente di pensare anche solo di sopravvivere alla prima notte di rientro dall'ospedale.

Ho quindi preso una decisione "drastica": Vincy deve iniziare a dormire nel suo bellissimo e nuovissimo lettino abbandonato dall'ultima notte di sonno di Cesare a novembre prima del suo passaggio al letto dei grandi.

Gridiamo al miracolo: basta notti in bianco

Drastica ovviamente per modo di dire perché AcciugaC all'età di Vincy era già un bel pezzo che dormiva nel lettino della sua stanza ma con BigV non è stato proprio un argomento di facile gestione. Ho tentato anche con il cosleeping tra fratelli che inizialmente sembrava funzionare ma che, dopo che il grande si intrufolava nella stanza di mamma e papà, il piccolo ritrovandosi da solo strillava peggio di Pavarotti nel concerto di Natale. Abbandonato tutto dopo qualche tentativo ovviamente.
Non avevo la forza di continuare a fare i viaggi di Colombo avanti e indietro per la cameretta: troppo sonno arretrato, l'inizio della gravidanza, le nausee, la spossatezza... non ce la potevo davvero fare... dico davvero.
La svolta è stata solo tre giorni fa quando, dopo il bagnetto dei fratelli, mio marito stava per portare il piccolo nel lettone se non fosse che un mio " FERMO!" l'aveva letteralmente ghiacciato sul posto.
" Da stasera si cambia solfa". Siamo andati in cameretta, ambiente che l'altro adora perché ci passa quasi tutto il suo tipo quando è a casa, e gli ho presentato il suo amico letto nuovo.
Si sono conosciuti e dopo un approccio iniziale abbastanza positivo, proprio per non rendere traumatico il cambiamento mi sono sdraiata al suo fianco.
Abbiamo guardato un pò di tv mentre il fratellone lagnava la mia presenza ad ore due. È stato un addormentamento lungo, ma dopo non molto ha desistito crollando in un sonno a prova di bomba.
Questo fino all'una di notte circa.

Prima lagna: mi alzo, percorro la distanza trascinandomi e facendo slalom tra le occhiaie che, arrivando a terra, mi impedivano una camminata fluida. Al mio arrivo gli rimetto il ciuccio, gli faccio due carezze e via, sono ritornata indietro.
Seconda lagna (circa mezz'ora dopo): esattamente come la lagna numero uno con l'unica differenza che mi sembrava di aver notato che le occhiaie nel frattempo fossero diventate più pesanti.
Terza lagna (dopo solo 3 minuti dall'ultima): ho tirato un calcio di KungFu al marito che si è trovato costretto (anche perché già in terra) a provvedere al pupo, ripresentandosi con lo stesso dopo circa 10 secondi. L'ha fatta facile...
Difficoltoso insegnare qualcosa a qualcuno quando in casa non ricevi collaborazione. Ma io non mi sono mica arresa. Non sia mai!

Ho riproposto la stessa "minestra" la sera successiva con l'unica differenza che io e mio marito avremmo iniziato a fare i separati in casa. Visto che lui non ha la forza di fare il viandante notturno, mi sono direttamente trasferita nella stanzetta dei bimbi (alias letto di Cesare) per cercare di limitare il trascinamento la distanza da letto a letto.
Nessun problema nell'addormentamento.
Primo mini risveglio dopo un ora, altri sei o sette consecutivi nel raggio di dieci minuti nell'ora successiva (mezzanotte su per giù) e poi silenzio... un incredibile e miracoloso silenzio fino alle sette e un quarto, orario nella quale si è svegliato per colpa di un mio maledetto ed insistente colpo di tosse (anche se sembrava più che stessi morendo).
Signore e signori BigV ha dormito ben sette ore senza che lo sentissi! E se non fosse per lo scomodissimo cuscino di quell'acciuga del grande, probabilmente dopo mesi (ma che dico... anni) mi sarei fatta una super dormita come non facevo da tempo.
E il giorno successivo un altro immenso successo.

Adesso... non voglio gridare vittoria perché so che mi tirerei la zappa sui piedi da sola, ma dopo mesi di lettone, diversi e continui fallimenti iniziando dalla culla e finendo al lettino, posso permettermi il lusso e la gioia di urlare al miracolo anche se questi due giorni dovessero essere gli unici e i soli (ovviamente speriamo di no!)
Posso quindi con esultanza includere anche il lettino della nostra fighissima Stokke Home tra i preferiti di BigV, oltre al cassettone fasciatoio, che contenendo giocattoli non ha un solo attimo di tregua, e a quella che speravo fosse la mia scrivania ma che spesso e volentieri devo dividere con i miei figli (giustamente sarebbe la loro) per scrivere insieme anche i pezzi per il mio blog (perché ovviamente loro sono avanti).

Gridiamo al miracolo: basta notti in bianco
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