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Griferòtikon: un incontro riservato ai soli adulti

Creato il 20 novembre 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

di Costanza Bondi

I fatti e le parole d’amore a Perugia e dintorni, narrati nel libro di Sandro Allegrini dal titolo Griferòtikon, iniziano nella zeppa platea del Teatro Morlacchi con tutta l’ironia che vi è insita, all’insegna delle battute. Prima fra tutte quella che ha visto come oggetto delle stesse l’autore nei commenti degli invitati, i partecipanti dell’Accademia del Dònca, alcuni dei quali non erano a conoscenza dello spostamento di luogo dell’evento che, come da programma, doveva svolgersi ai Notari. Sta di fatto che la sala in questione era occupata dalla ministra Carfagna, pertanto di fronte allo spiegamento di forze dell’ordine che si poteva ben notare sia in piazza IV Novembre che davanti al portale della sala stessa, c’è chi, con spiccato fare perugino, si è in tal modo espresso: “È diventato ‘mportante”… “O l’honno arrestato”… Appunto riferendosi al nostro caro Sandro!

Ma veniamo alla presentazione di questo particolarissimo libro “per soli adulti”. Si tratta di una serie di capitoli che raccontano fatti ed eventi accaduti in città e narrati tramite tutte quelle espressioni rotonde attraverso le quali la “grezzaggine” perugina emerge con maestria nella sua reale dimensione, del tipo: “Ce l’avete la prole?” “Eh? E che robba è?” “I figli. Avete figli?” “Ah, sì, ce l’ho: un prolo e ‘na prola!”

Conseguentemente alla scelta di non leggere nessuna parte del libro, il pubblico è stato variamente intrattenuto da un’alternanza di letture di testi in tema erotico di altri scrittori in lingua perugina, sapientemente interpretati dai maestri Gianfranco Zampetti e Leandro Corbucci. Un esempio su tutti, tratto dalle “lettere all’Aurora” di Claudio Spinelli: “D’acòrdo ch’è la tua la bicicletta e ce fe montà ta chi te pare” (… ) ma alla fine c’è rischio che a forza di farvi salire tutta questa gente… diventi un autobus!

Assente l’antropologo Paolo Bartoli per motivi di salute, di cui ricordiamo la teoria per la quale, essendo il tema della sessualità andato sempre di pari passo con i pregiudizi, il libro di Sandro Allegrini colma in questo senso una lacuna. A fare da contrappunto con la carica di ironia e con la simpatia che gli è propria, il sociologo Roberto Segatori, il quale ci ha spiegato come il Griferòtikon abbia il merito di capovolgere due concetti di “egemonia”: sociale e di genere. La prima riferita al fatto che la scala sociale nella sua verticalità di potere – che vede, nell’ordine, i possidenti in testa, gli artigiani a seguire e infine il contado – attraverso l’uso della lingua viene ribaltata: il popolo, in termini linguistici, prende il sopravvento sull’aristocrazia.

La seconda, ovvero la presunta egemonia per cui il maschio è più forte della femmina, altrettanto viene capovolta quando, dopo un’infinità di espressioni più o meno erotiche declamate da uomini, una donna genuinamente afferma: “Cocco, lassa gie…”

Magistrale, come al solito, Leandro Battistoni per il lavoro di preparazione e proiezione delle diapositive dei disegni originali, appositamente realizzati per il libro, dagli autori umbri: Ennio Boccacci, Angelo Buonumori, Serena Cavallini, Stefano Chiacchella, Claudio ferracci, Giuseppe Fioroni, Umberto Raponi, Giuseppe Riccetti, Franco Venanti e Marco Vergoni. La conferenza chiude con una sapiente spigolatura di Segatori: il Griferòtikon è un monumento di storia sociale tributato alla lingua perugina.

 



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