Grillo: Brogli alle europee contro il M5S

Arriva l’accusa di Beppe Grillo riguardo brogli elettorali alle elezioni europee. Infatti è stato pubblicato sul blog dell’ ex comico un post dal titolo: “Broglio sì, broglio no: la terra dei cachi” con il quale esprime “sospetti” sul voto del 25 maggio scorso a favore del PD.

Già nei giorni scorsi tra gli attivisti ed i simpatizzanti del Movimento 5 Stelle si ipotizzava un broglio elettorale, ed ora la stessa ipotesi è stata formulata nel blog ufficiale di Grillo. Nel post si parla della strategia del “divide et impera” – strategia di controllo politico che fa percepire le fazioni sociali come in un eterno conflitto –  utilizzata, in primis, tramite i mass media e, poi, tramite strumenti indiretti come il broglio elettorale. Questo strumento potrebbe essere considerato come il più sofisticato perché, non solo manipola l’esito elettorale, ma fa nascere uno stato di sfiducia e rabbia tra i cittadini.

I sospetti sarebbero – secondo quanto si legge nel post – più che fondati considerando l’ inspiegabile percentuale raggiunta dal PD – il 41% – e dall’ incredulità dello stesso entourage PD dinanzi al risultato raggiunto. In più il quadro di riferimento europeo è palesemente contrario alla sinistra e sempre più favorevole ad una deriva anti-europea. Il post propone a sostegno delle proprie tesi spezzoni di articolo presi dal web che suggeriscono al M5S di  “chiedere di avviare una verifica del voto, , soprattutto in quei seggi ‘rossi’ dove già in passato si sono verificati brogli”.

Il pericolo è serio e richiede precauzione e strumenti di controllo: “Creiamo una lista di elementi che dovrebbero essere controllati adeguatamente – si suggerisce – per evitare il rischio di alcune tipologie di broglio. Parentele e prossimità tra scrutatori e tra chi li ha selezionati possono essere un indicatore, per quanto debole, utile per evidenziare una possibile convergenza di interessi. Nei seggi nei quali è stato rilevato un broglio può essere utile per evidenziare la stessa contiguità, che non prova nulla ma rappresenta un possibile indicatore di maggiore o minore possibilità di un’azione congiunta”.