Botta e risposta tra Beppe Grillo ed il candidato genovese del Movimento, Paolo Putti:
“Se il Movimento 5 Stelle avesse scelto la televisione per affermarsi, oggi sarebbe allo zero qualcosa per cento. Partecipare ai talk show fa perdere voti e credibilità”. (Grillo)
“Grillo non è un leader ma una persona che ha messo a disposizione risorse e intuizioni e che fa da megafono al Movimento nelle città e in rete. Nel Movimento esiste uno staff formato anche da tecnici, professori universitari, professionisti, docenti, che discute dei contenuti e poi Grillo fa da megafono”. (Paolo Putti , candidato di Grillo a Genova)
“Che senso ha confrontarsi con Veltroni o con Gasparri in prima serata? Più che spiegarlo e ribadirlo non posso farlo. Chi, dei nostri, partecipa ai talk show deve sapere che d’ora in poi farà una scelta di campo”. (Grillo)
“Beppe ha assolutamente ragione, gli ho telefonato questa mattina – non eravamo ancora riusciti a parlarci, in questi giorni – e gli ho detto che, semplicemente, sono abituato ad andare dove mi invitano. Semplicemente, non andrò più”. (Putti)
Alla fine il ‘capo’ ha dettato la linea ed il suo ‘sottoposto’ ha chinato la testa. Questo è uno dei principali motivi che mi fanno criticare il modo di fare del Movimento 5 Stelle. Essere ‘Grillo’ dipendenti. Una presenza degli esponenti del movimento nei principali talk aiuta le persone a capire ‘chi sono’ e quali valori rappresentano. Non li fa ‘mescolare’ assieme ai politici ‘classici’, li fa sembrare quello che sono e cioè persone della ‘società civile’ che si sono messe in prima linea per cambiare le cose. Sbaglia Grillo e sbagliano soprattutto quelli del movimento che chinano la testa ed ubbidiscono.
Ad esempio a Parma, Pizzarotti potrebbe farcela e credo che gli elettori avrebbero diritto a poter sentire le sue idee, magari confrontandosi con altri esponenti politici. Negare il video non vuol dire ‘distinguersi’, vuol dire ‘negare’ ai cittadini di potersi informare. O forse Grillo ha paura di far apparire il M5S come quello che in effetti è, ovvero un nuovo partito che si propone agli elettori.