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Grillo contro un rappresentante del M5S che difende l’Unità

Creato il 04 gennaio 2012 da Candidonews @Candidonews

Grillo contro un rappresentante del M5S che difende l’Unità

La libertà di espressione per Beppe Grillo non esiste. Un eletto del M5S è stato letteralmente attaccato dal leader grillino e da alcuni sostenitori del movimento. Unica colpa? Voler salvare l’Unità.

Da L’Unità:

Bianco e nero, o con noi o contro di noi. Non si dissente nel Movimento 5 stelle. Beppe Grillo lo ha ribadito solo pochi giorni fa. Puntando il dito on line contro un consigliere del suo movimento in Emilia-Romagna, “colpevole” di avere presentato una risoluzione in difesa dei lavoratori dell’Unità, di cui conosce le attuali difficoltà legate anche alla riduzione dei fondi per l’editoria. Il tema infatti è tabù, chi riceve contributi pubblici per Grillo è «un cane da guardia dei partiti» tout court.

E a «chi la pensa diversamente» l’ex comico detta: «Il Pdmenoelle lo accoglierà a braccia aperte». Così il diretto interessato, Andrea Defranceschi, incassa: la risoluzione viene riformulata citando anche altre situazioni nel panorama editoriale. Ma insieme accusa: «Valuterò nei prossimi giorni, a mente fredda, se mi trovo ancora a mio agio in questo Movimento. Sono stato esposto al pubblico ludibrio, e non penso di meritarmelo». Il 27 dicembre Defranceschi presenta un testo perchè la giunta regionale «si impegni per l’Unità», che evidentemente non giudica così “nemica”.

Il 28 qualcuno segnala il fatto a Grillo, il quale non contatta il suo consigliere ma lo minaccia di fatto di espulsione via blog. Seguono per giorni, lì e sul sito dei grillini dell’Emilia-Romagna, post che grondano insulti come «traditore», che pretendono le dimissioni immediate di Defranceschi perchè ha agito «contro il mandato degli elettori», all’Unità sull’esempio di Grillo si augura la chiusura «se non sa stare sul mercato da sola”

Pur non essendo totalmente favorevole ai contributi stanziati per i giornali di partito o di ‘area’ trovo comunque ‘anomalo’ il nostro sistema. In Italia esiste un tizio, Silvio Berlusconi, che ha una disponibilità economica senza alcun pari e che puo finanziare (come in effetti fa) molti quotidiani e periodici (da Panorama a Chi passando per Sorrisi e Canzoni e, attraverso il fratello, il Giornale).

In un sistema cosi distorto appare a mio avviso necessario tutelare la libertà di informazione anche attraverso dei contribuiti statali. L’unica cosa che non tollero sono i trucchetti che molti giornali fanno pur di accedere ai finanziamenti. Cooperative fittizie, partiti virtuali, movimenti mai nati utili solo per ottenere gli stanziamenti. Andrebbe invece semplificato il tutto. Chiarire le appartenenze politiche. Se , ad esempio, l’Unità non è un organo di partito (come in effetti oggi non è) non dovrebbe avere finanziamenti.


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