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Grillo don’t go! Alcune considerazioni dopo l’intervista di Beppe Grillo al Corsera. E – dopo il Caso Quarto – un giornale per il M5S.

Creato il 24 gennaio 2016 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
800px-Volkshakal.JPG“Io sono solo una specie di traduttore di deliri. E per me il delirio è una buona cosa”.
Beppe Grillo, 23 gennaio 2016
 
di Rina Brundu. Uno dei problemi, tra i tanti, è che viviamo un Paese dove chi dovrebbe “andare”, liberare lo scranno per mancanza di rappresentatività e dei requisiti etici minimi per sedersi colà, non si stacca da cotanta sedia manco usando la motosega: per certi versi paiono nati col posto pubblico attaccato al culo e con le mani e le braccia adornate di rolex dentro il portafoglio dei propri simili! Di converso, chi avrebbe tanto da dire e tanto da dare, chi può godere della credibilità necesssaria e il suo onesto “commitment” lo ha dimostrato sul campo, fa sempre qualche passo indietro. Quasi restìo ad avanzare, sebbene non con tutti i torti… È questo il caso del Beppe Grillo di questi tempi, il quale rilascia una intervista al renziano Corriere della Sera e annuncia che dopo avere tolto il suo nome dal simbolo del Movimento, farà un ulteriore passo indietro e si “affiancherà” ai suoi.

Grillo don’t go! Per quanto mi riguarda se ho tentato di investigare e conoscere meglio le ragioni fondanti questa nuova tipologia di azione politica, non è stato soltanto perché il resto del “panorama” era inguardabile, eticamente e moralmente offensivo, finanche incostituzionale, ma soprattutto perché ho apprezzato e ammirato la severità con cui Grillo si è imposto. Per meglio scrivere, la severità con cui Grillo ha tentato di insegnare ai suoi ragazzi cosa sia la coerenza, il rispetto del voto dell’elettore, il rispetto della linea politica sbandierata. Non una inezia considerando che in questa legislatura ci sarebbero già stati oltre 300 cambi di casacca e non una inezia in un paese dove la furbizia, la corruzione, la demagogia, il populismo imperano e s’ammantano di gloria ogni giorno che passa.

Grillo don’t go! Questa nazione – da pochi giorni consegnata in mano ai nuovi padri della patria – ha bisogno di te! E ha bisogno di quella severità perché sarà proprio nel momento in cui quella verrà a mancare che tutto si risolverà a taralluci e vino come sempre è stato nella nostra tragica storica repubblicana. E senza considerare che c’é ancora tanto, davvero tanto da fare: costruire una nuova classe dirigente capace, staccata dalle logiche del clientelismo, determinata a cambiare il paese e a renderlo finalmente degno di sedersi accanto alle altre nazioni democratiche (vedi la questione dei diritti civili, vedi l’emergenza mediatica, quella lavorativa, quella di costruzione di un know-how tecnico e moderno, etc etc).

Last but not least, il pseudo Caso Quarto – che a mio avviso tornerà presto indetro come boomerang verso i furbetti del quartierino che lo hanno sfruttato mercé una Stampa indecente e connivente – ha dimostrato che il M5S dovrebbe finanche avere un suo giornale, magari finanziato dagli abbonamenti dei privati, magari distribuito gratis ad alcuni lettori (vedi gli anziani che non hanno la possibilità di accedere alla Rete, ma non solo), magari diverso… Tuttavia, sicuramente in grado di dare ulteriore visibilità sul territorio alle ragioni del Movimento e di farlo in maniera trasparente e organizzata: sempre meglio che concedere interviste nella tana del lupo, perché colà, lo sappiamo bene, venuto mezzogiorno bisogna magnà!


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