Grillo e Casaleggio difendono il reato di clandestinità

Creato il 10 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Photo credit: torre.elena / Flickr / CC BY-SA 2.0.

L’ira di Grillo e Casaleggio si abbatte sul Movimento Cinque Stelle. O meglio, sui suoi senatori, “colpevoli”, secondo il guru e il comico del movimento, di aver fatto approvare un emendamento per l’abolizione del reato di clandestinità. Grillo e Casaleggio usano parole nette: “la loro posizione in Commissione è del tutto personale, non faceva parte del programma. Non siamo d’accordo sia nel metodo e nel merito”. E ancora: “portavoce può arrogarsi una decisione così importante senza consultarsi” anche perché “se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità l’M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico”. Per i leader del M5S “questo emendamento è un “invito agli emigranti dell’Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l’Italia”.

Parole molto pesanti, che non hanno tardato di scatenare reazioni all’interno del Movimento stesso, con il deputato Alessandro Di Battista a reagire pubblicamente per primo:  “noi ci dobbiamo riunire in assemblea congiunta e parlarne, perché ognuno di noi ha sensibilità diverse. Ma l’errore più grande che ha fatto Beppe è che non è stato presente, in questi mesi lo è stato sempre meno. Beppe si deve fare vedere di più“.

Le parole del post di Beppe Grillo e Casaleggio sono ancora più pesanti verso la fine e deviano verso un attacco ai partiti e al loro modo di fare politica: “sostituirsi all’opinione pubblica, alla volontà popolare è la pratica comune dei partiti che vogliono “educare” i cittadini, ma non è la nostra. Il M5S e i cittadini che ne fanno parte e che lo hanno votato sono un’unica entità. Nel merito questo emendamento è un invito agli emigranti dell’Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l’Italia”.

Un movimento in versione Grillo e Casaleggio non disposto a compromessi, quindi e votato solo a rispettare il programma che si è preposto all’inizio della competizione elettorale. Senza deviazione. Resta da vedere se il grado umano di questa concezione della politica li premierà anche alle prossime.


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