Nel dopo elezioni la tecnica dei conduttori televisivi, dipendenti a tempo pieno di pdl e pdmenoelle, è simile. Il loro obiettivo è, con voce suadente, sbranare pubblicamente ogni simpatizzante o eletto del M5S e dimostrare al pubblico a casa che l'intervistato è, nell'ordine, ignorante, impreparato, fuori dalla realtà, sbracato, ingenuo, incapace di intendere e di volere, inaffidabile, incompetente. [Attenti ai lupi!]Per esempio, nel blog si cita anche il caso di Matteo De Vita, iscritto ad un MeetUp solo il 24 febbraio e prontamente chiamato in trasmissione da Barbara D'Urso due o tre giorni fa, per finire sotto il fuoco di domande degli altri ospiti ma, quello che è più grave per un grillino doc, a far credere di rappresentare il movimento quando invece
Il signor De Vita, che non rappresenta nessuno se non sé stesso, oltre a sfoggiare un'arroganza fuori dal comune, si arroga il diritto di parlare a nome di un movimento al quale non appartiene se non virtualmente, dopo essersi iscritto alla semplice piattaforma Meet Up il giorno delle elezioni politiche 2013!!!! [Balle quotidiane/5]Per non parlare dei recenti casi dell'intervista andata in onda a Ballarò dell'on. Paolo Bernini, con la storia del microchip, e quella dell'on. Roberta Lombardi, capogruppo del M5S alla Camera, salita agli onori anche per un post in cui parlava brevemente del Sansepolcrismo.
A conferma che la notorietà comunque attira la stampa, ma questo accade e accadrebbe un po' per tutti, esce sull'Espresso un'inchiesta riguardante parenti e amici di Grillo, dal titolo Grillo, l'autista e la cognata, in cui si parla appunto dell'autista e della cognata del comico genovese, e dei loro veri o presunti affari in Costarica, anticipazione subito ripresa dal Giornale. E' pettegolezzo? E' dossieraggio? Come sempre, in questi casi non è facile rispondere. Chiunque assurga agli onori della cronaca in ambito politico si trova prima o poi di fronte qualcuno che prova a ficcare il naso dappertutto. Puoi capitare anche con chi avendo trovato poco o niente accentua o inventa, puoi trovare chi gira tutto il mondo pur di trovare qualcosa, e puoi trovare anche chi di queste cose non se ne cura. L'universo dei giornalisti è variegato, così come i loro intenti. Grillo lamenta una spartizione dei conduttori televisivi tra i due maggiori partiti ante M5S, coalizzati contro di lui e, a onor del vero, sono in pochi a risparmiarsi le critiche o l'attenzione verso di lui e il suo movimento, tanto da fargli dire che bisogna vendere due reti Rai e rimanere con un solo canale senza pubblicità, anche se non si sa cosa cambierebbe dal punto di vista dell'imparzialità. Ma questo è normale e anche giusto. Certo, qualche volta sembra che i giornalisti si divertano a smascherare o far emergere qualche ingenuità o contraddizione (anche io l'ho fatto in qualche caso, spero però con il dovuto rispetto), con quell'atteggiamento di sufficienza che sovente ha l'esperto nei confronti del neofita. Non mi piace molto questo atteggiamento. I grillini sono parlamentari eletti con tutti i crismi e meritano il rispetto che si deve a chi è stato scelto con il voto. In più, in quelle condizioni, cioè nel mirino della stampa, potrebbe trovarsi ognuno di noi, cioè tutti i cittadini che per qualche motivo diventano improvvisamente famosi, vuoi perchè hanno cominciato a far politica e sono stati eletti, vuoi perchè diventano protagonisti volontari o involontari di qualche fatto di cronaca. Ecco, in quei casi, mi piacerebbe ricevere un trattamento imparziale e rispettoso.