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Grillo e il dietrofront sulla televisione: un errore madornale

Creato il 04 luglio 2014 da Alessandromenabue

Grillo e il dietrofront sulla televisione: un errore madornale

Foto: mediamonito-politica.it

La televisione? Ieri sì, domani no. Grillo ha cambiato idea: stop al piccolo schermo per il M5S. Lo ha scritto ieri sul suo blog: cinque laconiche righe, poche parole e diversi errori di valutazione piuttosto grossolani.

"Il M5S ha perso le elezioni perchè non è andato più spesso in televisione. Falso. La televisione ci ha tolto voti perchè ha omologato i nostri parlamentari alla Bonafè o alla Picierno". Sbagliato. Il Movimento 5 Stelle ha perso le elezioni per un motivo essenziale: Mediorenz in questo momento è imbattibile, quel 41% ottenuto il 25 maggio scorso lo testimonia incontrovertibilmente. E il calo registrato dai pentastellati non è certo attribuibile alle presenze televisive dei vari parlamentari che - contrariamente a quanto pensano Grillo e Casaleggio - in televisione ci sono andati troppo tardi e troppo poco: proprio per questo non hanno avuto tempo e modo di palesare le loro capacità e rimarcare la profonda distanza dall'inadeguatezza delle Picierno o delle Moretti. Non solo: questa limitata esposizione mediatica ha consentito all'informazione - già abbastanza mistificatoria quando si parla del M5S - di presentare un'immagine distorta della campagna elettorale 5 Stelle, impostandola esclusivamente sui poco rassicuranti strali di Grillo.

"La televisione non ha memoria". E da quando? Silvio Berlusconi, uno che la televisione la conosce e la sa sfruttare, il suo contratto con gli italiani lo andò a firmare negli studi di Vespa, non in piazza San Giovanni. Quando scese in campo lo fece a reti unificate, non certo scrivendo una lettera al Corriere della Sera. Sono innumerevoli i momenti televisivi - politici e non - scolpiti nella memoria collettiva degli italiani. E' attraverso la rievocazione che la televisione celebra e perpetua se stessa, oggi più di ieri: ora il ricordo viaggia anche sul web, attraverso Youtube e i social network.

"La televisione non consente di approfondire". Questo è vero. E' altrettanto sicuro che l'italiano medio non è interessato ad approfondire: se così fosse, Renzi non avrebbe vinto le elezioni sulla base di vaghe promesse mai spiegate. Non si va in televisione per approfondire ma per guadagnare consenso: obiettivo irrealizzabile con il blog e twitter, due canali che forse possono garantire la fidelizzazione di coloro che già sono sostenitori del movimento ma che non concorrono sensibilmente ad aumentare il bacino di simpatizzanti.

"Andarci è stato un errore che non sarà più ripetuto". Alla luce delle troppe epurazioni succedutesi in questi ultimi mesi, questa frase suona come un sinistro diktat. Ecco, questo sì che farebbe perdere altri voti. Altro che un'ospitata a Otto e Mezzo.

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