Un appello agli elettori di Beppe Grillo: votatelo pure, ma non credetegli. Non credete ad una sola delle sue parole. Votatelo per protesta perché, ma non votatelo credendo che poi farà quello che dice una volta in Parlamento.
Non credetegli perché anche se dovesse stravincere non potrà fare ciò che vi ha promesso, e voi sarete delusi e incazzati neri più di prima; non credete all’ennesimo pifferaio magico. Non c’è la benché minima speranza che Grillo riesca ad attuare le parti fondamentali del suo programma, quelle su cui sta battendo di più il tamburo.
Vi dimostro, per esempio, che il reddito di cittadinanza proposto da Grillo non si può fare.
Grillo ha promesso un reddito di cittadinanza di 1000 euro al mese per tre anni.
Se lo diamo solo ai 3,6 milioni di disoccupati, servono circa 43-45 miliardi l’anno se lo diamo a tutti occorrono circa 70 miliardi l’anno, ovvero circa 200-210 in tre anni.
Dove li prendiamo i soldi?
Grillo ha spiegato molte volte da dove volerli prendere:
1. taglio del numero dei parlamentari e adeguamento dello stipendio alla media europea: il monte stipendi è di 1,7 miliardi, lo dividiamo a metà (850 milioni) e decurtiamo un 20%. Fanno 170 milioni di risparmi, ma noi esageriamo: 200 milioni;
2. taglio di due terzi delle spese del Quirinale: la spesa totale è 230 milioni, sarebbero 150 milioni di risparmi, ma noi facciamo 200 milioni;
3. abolizione dei rimborsi elettorali e dei contributi ai partiti: sarebbero 200 milioni, ma facciamo 500 milioni;
4. abolizione dei contributi all’editoria: sarebbero 150, ma facciamo ancora 200 milioni;
5. fine delle consulenze esterne: 700 milioni.
Siamo a 1,8 miliardi. Ma voglio esagerare un altro po’: prendiamo le consulenze contestate a una regione notoriamente non parca, la Sicilia, moltiplichiamolo per il numero dei comuni sopra i 5000 abitanti e ci inventiamo risparmi per 2,9 miliardi (in pratica faremo finta che ogni singolo comune riesca a risparmiare altri 350mila euro, così, per miracolo di San Gennaro).
Siamo a 4,7 ma facciamo finta di aver trovato 5 miliardi: ne mancano altri 200 circa. Aggiungo altre ipotesi ricavate dal programma e da altre esternazioni del santone di Genova:
1. abolizione delle auto blu: 2 miliardi;
2. blocco dell’acquisto degli F35: sono 16 miliardi in 20 anni, facciamo 500 milioni l’anno e facciamo finta che non ci siano penali da pagare, trascuriamo gli effetti dell’indotto e disoccupazionali, la perdita di commesse, indotto e know-how, i costi per mantenere l’attuale scassatissima flotta;
3. dimezzamento dei consiglieri regionali e dei loro stipendi: 600 milioni;
4. fine delle missioni militari: 1,5 miliardi;
5. abolizione delle province: qualcuno dice 4 miliardi, qualcuno dice 500 milioni (più probabile), facciamo finta che siano 4 miliardi, (impossibile perché l’80% è formato dai dipendenti, mica li cacci via?);
6. i 98 miliardi delle slot machine sono stati decurtati dalla Corte dei Conti a 2 miliardi (ma caleranno ancora dopo l’esame dei ricorsi);
7. cancellazione dell’EXPO: 1,5 miliardi;
8. taglio delle pensioni sopra i 5000 euro: non ho trovato sufficienti dati demografici, ho solo ricavato che sopra i 2000 euro al mese ci sono appena 2 milioni di pensionati e forse 1 milione sopra i 3000 euro. Probabilmente sopra i 5000 saranno qualche decina di migliaia, facciamo 100000. Siamo buoni, come al solito: facciamo finta che ognuno di loro rinunci a 7000 euro al mese in media per 14 mensilità. Fanno 98.000 euro di risparmio medio a persona ogni anno, moltiplicato per 100000 fanno 9,8, arrotondiamo a 10 miliardi, per tre anni fa 30 miliardi, (sempre teorici!)
Sarebbero altri 42 miliardi, più i 5 di prima siamo a 47, facciamo 50 miliardi.
Insomma, facendo stime per eccesso, mancano ancora circa 100 miliardi.
Dunque, ricapitoliamo:
1. ho stimato per difetto le spese;
2. ho stimato per eccesso le entrate e i risparmi di spesa;
3. ho letteralmente inventato risparmi;
4. ho ipotizzato un inasprimento della lotta all’evasione nonostante Grillo sia contro Equitalia, redditometro e quant’altro.
Eppure sono appena quasi riuscito a coprire il reddito di cittadinanza ai soli disoccupati e mi mancano ancora 100 miliardi per quello per tutti. E attenzione: ho ignorato la spesa per investimenti prevista nel programma grillino (il WiMax, la banda larga gratuita per tutti, internet nelle scuole, i libri di testo gratuiti, per non parlare di energia e urbanistica) e altre minori entrate (il taglio del ticket sanitario per esempio); e ho lasciato fisso il livello di tassazione (ovvero senza tagliare le imposte dovremmo trovare altre decine di miliardi). Ho ignorato la possibilità che a breve possa essere necessaria un’ulteriore manovra per tappare i buchi lasciati da una recessione più forte del previsto.
Insomma, pur ignorando il 99% della realtà, il programma elettorale del Movimento 5 Stelle continua ad essere privo di copertura finanziaria. E non tirate fuori storielle magiche come il moltiplicatore: per attivarne uno di così grossa magnitudine servono un sacco di soldi veri, mentre qui abbiamo solo quelli del Monopoli, e neppure bastano.
Ribadisco: evitate di votare Grillo perché anche se dovessero conquistare la maggioranza sia alla Camera che al Senato, non c’è la benché minima possibilità che il programma possa trovare completa attuazione, così come avveniva per i vecchi partiti.
La realtà è un nemico molto forte da combattere, specie se vuoi combatterla ignorandola.
ASPETTO CON ANSIA CHE SI PRESENTI IN TV IN UN CONTRADDITORIO!
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