Grillo propone Stefano Rodotà al Colle e Bersani risponde con il poker Sergio Mattarella, Luciano Violante, Massimo D’Alema e Giuliano Amato. Se questa è l’ultima scelta del PD, far eleggere al Quirinale un esponente della Prima Repubblica o un ‘inciucista’ con i voti determinanti di Berlusconi, facciano pure. Sono davvero dei ‘morti’ che camminano. E non è una battuta grillina, è la verità.
Scriveva stamani Barbara Spinelli su Repubblica:
“Se la sinistra di Bersani e Vendola ha memoria della propria storia migliore, se vuole rinnovarsi ascoltando quel che tanti cittadini desiderano, non ha davanti a sé molte vie ma una, nell’elezione del nuovo capo dello Stato. Non può che scegliere un Presidente che nell’ultimo ventennio abbia avversato l’anomalia berlusconiana, e pensato più di altri l’intreccio fra crisi economica, crisi della democrazia, crisi della legalità, crisi dell’informazione, crisi dell’Europa.
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Non può che votare uno dei tre nomi politicamente forti emersi dal dibattito nel Movimento 5 Stelle: Stefano Rodotà, o Romano Prodi, o Gustavo Zagrebelsky. Non li ha inventati Grillo questi nomi, non sono suoi: sono figli – soprattutto i primi due – della sinistra. Non è faziosità difenderli” (Barbara Spinelli)
Nulla altro da aggiungere, puro buon senso.