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Grillo vs Renzi: vince Grillo, perde il MoVimento

Creato il 20 febbraio 2014 da Sommobuta @sommobuta
Grillo vs Renzi: vince Grillo, perde il MoVimentoDue paroline al volo sul tanto chiacchierato incontro-scontro Renzi-Grillo.
Ne ho sentite e lette di cotte e di crude, soprattutto trovo abbastanza esilaranti quelli che ritengono Renzi il “vincitore”, quando in dieci minuti ha detto tre parole, due delle quali un’invocazione alla “Sofferenzaaaah” e una battuta (riuscitissima), il già cult “Esci da questo Bloooog”.
La verità è che la tenzone (se così si può chiamare) se l’è aggiudicata Grillo.
Peccato che ad andarci di mezzo sia stato (e sarà) il MoVimento.
Grillo vince, il MoVimento perde.
I contenuti del comico erano dannatamente giusti, i modi dannatamente sbagliati.
Renzi, che si era presentato come “il nuovo che avanza”, “il rottamatore del vecchio”, si è dimostrato per quello che è in realtà: solo chiacchiere e Leopoldino.
E sono pure chiacchiere di quart’ordine. Il nuovo che avanza è esattamente come il vecchio, con quarant’anni di meno e qualche brufolo in più. Siamo a livelli di Silvio 2.0, con dichiarazioni “X” il giorno prima, e la smentita “Y” il giorno dopo. Renzi è quello che è passato da #enricostaisereno a #enricovatteneaffanculo in 12 ore nette.
Insomma, politicamente parlando, è uno che fa esattamente quello che hanno fatto tutti i suoi predecessori; insomma, è uno che si qualifica (o meglio, squalifica) da solo in partenza.
Grillo vs Renzi: vince Grillo, perde il MoVimento
E Grillo ha fatto “bene” a dirgli tutte quelle cose (stranote, ormai) che gli ha detto, sbagliando clamorosamente modi e tempi. Avrebbe potuto rinfacciare e fare il suo show facendo aprire bocca al Segretario/Factotum/Presidente del Consiglio e facendolo squalificare da solo come suo solito.
Agendo in quel modo, e bissando quel comportamento in conferenza stampa ha ottenuto solo quello che gli avversari e la stampa “nemica” voleva: il contenuto del messaggio è passato in secondo piano, mentre tutti adesso parlano (anche giustamente) della modalità del messaggio.
Non ha avuto alcun senso l’andare a “discutere” da Renzi, se non voleva intavolare una discussione. O meglio, come scritto sopra, avrebbe tranquillamente potuto farlo parlare e demolirlo con calma e professionalità.

Per rivedere lo show...
Il Grillo (e il MoVimento) “di pancia e di protesta” potevano andar bene un anno fa; adesso, comportarsi così, provoca solo l'effetto boomerang. I fedayyn del MoVimento conquistati sono già stati conquistati, ma dato che siamo l’Italietta della forma e non del contenuto, i titubanti penseranno esattamente quello che tutti pensano (anche giustamente, visti i comportamenti) del MoVimento: che si tratta di una fazione violenta e fascista, che non lascia parlare l’avversario e intende demolirlo (non solo su quello dialettico, ma anche su quello fisico – per un attimo ho pensato che Grillo stesse per saltare addosso a Renzi letteralmente), e che Grillo è il padre-padrone che impone il pensiero dall'alto (può negare quanto vuole, ma quanto visto ieri lo smentisce su ogni piano, se non vuoi sembrare quello che sembri, lasci parlare gli altri e tu fai solo "il garante" dall'alto del blog).
Grillo vs Renzi: vince Grillo, perde il MoVimento
1 vale 1 stocazzo
Oggi come oggi, un comportamento così è davvero controproducente: per un Di Battista o un Di Maio, che stanno imparando “il mestiere” divenendo eccellenti leader sotto ogni punto di vista, ci sono 100 Grillo pronti a demolire quanto “di buono” (e di non detto) viene fatto dalla parte migliore del MoVimento.
Che ad oggi rimane comunque l’unica opposizione reale nei Palazzi.
Questo, comunque, è bene tenerlo a mente.

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