Grissini Torinesi

Da Familyfood

Come vi ho già detto mio nonno materno faceva il panettiere…ecco perché a mia mamma piace tanto fare il pane. Sapete che è davvero da tantissimi anni che non compriamo più il pane in panetteria??? Però non aveva mai fatto i grissini… fino a ora!
Poi un giorno sentii un buon profumino, andai in cucina e vidi che mia mamma aveva messo nelle teglie tanti bastoncini lunghi… aveva fatto i grissini!
Quel giorno li ha fatti con le olive taggiasche e secondo me sono i più buoni, ma poi mamma ha provato a farli anche con il rosmarino e con i semi di papavero, gnam!!
E per chi non lo sapesse i grissini sono una tipica specialità di Torino e sono uno dei prodotti italiani più famosi all’estero.
Se avete voglia di continuare a leggere, qui di seguito vi riportiamo la storia del grissino così come l’abbiamo trovata sulla rete.
Buona lettura e soprattutto.. Buon Appetito!!
La storia del grissino è importante nella vicenda del pane, sembra che nel 1668 Antonio Brunero, fornaio piemontese fosse stato invitato dal dottor Pecchio di Lanzo, medico curante di Vittorio Amedeo II di Savoia, che allora aveva due anni, a fabbricare un tipo di pane leggero e facile da digerire.
Il piccolo duca di Savoia futuro Re di Sicilia e Sardegna, era delicato di stomaco. Il fornaio pensò di modificare la ghersa, il pane tradizionale dell’epoca, tirandola ed assottigliandola per ridurla ad un bastoncino con pochissima mollica e la crosta croccante, ben cotto ma con pochissima acqua.
Venne naturale chiamare questa novità piccola ghersa, ossia ghersin, riferendosi alla parola dialettale.

Questi sono i grissini che ha fatto mamma, brutti o belli che siano sono sempre buoni …sempre tutti fratelli!!

La ricetta che abbiamo utilizzato è quella tratta dal libro “Pane e Roba Dolce” delle Sorelle Simili.
In questo caso abbiamo semplicemente aggiunto all’impasto olive taggiasche, ma potete aromatizzarli con quello che preferite.

Ingredienti:
500 g di farina 00
250-280 g di acqua
15 g di lievito di birra
8 g di sale
50 g olio extravergine
1 cucchiaino di malto d’orzo
farina di semola di grano duro
olio per pennellare

In una ciotola o nella planetaria fate la fontana con la farina e mettete al centro tutti gli ingredienti a parte il sale. Impastate per circa 5 minuti e aggiungete infine il sale. Continuate ad impastare per circa 10 minuti fino a quando avrete un impasto liscio, ma non troppo morbido. Fate un filone e stendetelo in un panetto di circa cm 30 x 10, mantenendo la forma più regolare possibile. Appoggiatelo su uno strato di farina di semola di grano duro, spennellate abbondantemente la superficie ed i lati del filone con olio extra vergine e cospargete il tutto con altra semola. Coprite a campana e lasciate lievitare circa 50/60 minuti.
Con un coltello a lama alta o con una grande spatola tagliate dal lato corto dei bastoncini larghi circa un dito, senza smuovere troppo la pasta. Afferrate i bastoncini al centro con le dita e assottigliateli tirandoli delicatamente e spostando contemporaneamente le dita verso l’esterno mano mano che la pasta si assottiglia. Se prendete troppa pasta e il grissino risulta troppo lungo, tagliatelo al limite della teglia, e il pezzetto che vi rimane cuocetelo così come è poiché non è possibile reimpastarlo.
Disponeteli sulla teglia un poco distanziati e metteteli subito in forno a 200° per circa 18-20 minuti.
I nostri grissini erano belli paffutelli, e quindi ci hanno messo un po’ di più a cuocere. Se li preferite più “magri” vi consigliamo di fare due filoni più stretti, anziché uno solo.
Rimarranno anche più croccanti.

Con questa ricetta partecipo al contest di Una Fetta Di Paradiso “I Prodotti Da Forno”


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