Magazine Cultura

Grondaie

Creato il 20 gennaio 2016 da Cultura Salentina

20 gennaio 2016 di Redazione

Grondaie è il risultato di uno scambio di SMS in versi fra i due autori, una forma sperimentale di dialogare in poesia e quasi improvvisando. In corsivo sono stati ripostati i versi di Nella Picchino; in tondo quelli di Cesare Minutello.

Grondaie

Frank Weston Benson: Summer 1909

Nella Piccinno

Maí stata una roccia
la mia anima frana
su ginocchia piagate
da preghiere inascoltate.

Cesare Minutello
…annaspa il giorno e s’assottiglia
ma brilla qualcosa sullo sfondo:
forse minima sorge una parola
tra le pieghe scavate delle mani
riecheggia nel catino di fonemi
dal bel sole e ascolta di Valchiusa…

La voce roca graffia le parole
sciupandone il suono:
forse è meglio tacere
e lasciar parlare gli occhi
prima che anneghino in lacrime di gioia.

…fruscio d’alloro il roco della voce
solitaria linea schiude sulla carta
la linea esploratrice del suolo e dell’astrale
che dalla campagna sale al monte e poi
scivola giù, sino al mare.
Qualcuno leggendo capirà quanto lucente d’amore
il focolare di sofferta gioia…

Accanto mi dorme
il silenzio.
Squarci di favole
solo nei sogni
altro al risveglio è la vita.
Spente le stelle
il cuore s’imbruna
e sbiaditi di rosso
i roseti inchiodati
negli abissi dell’infinito.

…chilometri di miseri silenzi
torsoli di solitudini
l’eco evanescente del cicaleccio
sibili di libeccio e sottovoci sommesse
di noie di periferie di spoglie fatiscenze
chilometri di perle, lo scintillio tra tenebre
su per titaniche mulattiere d’ambra e mirra
file di bellezze lungo la via così che duolo cade
e l’agonia, mille bisbigli di fronde e di stelle…

Vivo il mio inverno
in un falò di fantasie
acceso su una spiaggia
di rintocchi d’onde cantilenanti
e schegge di scintille
che intimidiscono l’alba
mentre tendo le mani
ad impalpabili parole.
L’eco di singhiozzi e risa
scalfisce l’orizzonte.

…eburnea l’inconsistenza e lieve
che scossa d’aurora boreale
con gli stessi ora illumina fragori
di un sapido primo giorno di scuola
l’ombra rischiara e il vero che è qui
nel fango per le strade di cilizi e fame
nel piglio della monachella che nidifica
e l’ali concerta battendo a festa…

Un muro di rose
è cresciuto tra me
e il coraggio di vivere.
Lo sfonderò quando le spine
non faranno più paura.

…è buio e sono senza una rosa
mentre il resto senza pause precipita perso
verso un niente crepitante:
vibra però da sinuosa fisarmonica
labiale quando ci sposa
con l’alta marea delle sue frotte…


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine