Con il nome di San Giovanni d’Antro (Svet Ivan u čelè in dialetto sloveno locale) si identificano una grotta ed una chiesa, costruita all’interno della cavità, situate nel comune di Pulfero, in provincia di Udine.
Il primo utilizzo della grotta come abitazione di anacoreti dovrebbe risalire al V o VI secolo; il primo documento che indica la grotta come luogo di culto risale all’anno 889 e si riferisce al diploma con il quale il re Berengario concesse al Diacono Felice la chiesa di Antro, un casale, i campi, i prati, i pascoli esistenti nei pressi della grotta e l’area del monte Olosa
Una leggenda racconta che la regina Teodolinda rifugiatasi nella grotta, riuscì a far togliere l’assedio unno gettando l’ultimo sacco di grano sui soldati, convincendo così Attila dell’abbondanza di provviste.
Lo studioso Pier Silverio Leicht, nel cercare di chiarire la veridicità del racconto, arrivò alla conclusione che la leggenda non fosse originaria, ma che derivasse da simili storie che si narravano anche in altre località del nord Italia e che facevano riferimento alle vicende di Adelaide, vedova di Lotario e sposa di Ottone I. Resta il fatto che la leggenda circolava nella zona delle Valli del Natisone e che da essa derivarono una filastrocca infantile ed una cantata del poeta Ajkerc. Nel mese di luglio 2012, nel corso della diciannovesima edizione della manifestazione “Stazione di Topolò” è stato inoltre rappresentato il musical Krajica Vida, basato sui fatti narrati nella leggenda in questione
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