Groupie, tutte siate maledette!
di Iannozzi Giuseppe aka King Lear
Le Belle che credeva io fedeli mie groupie
han fatto presto a tradirmi
con chissà chi, e in qual letto, non so.
Dovrei sentirmi tradito, incazzato nero
e in effetti così mi sento, sul serio
pugnalato e tradito, nell’intimo ferito.
Così tanto burlesco lo spirito femmineo!
Dèh, oddio, lo sapevo, Mamma mia
per giusto tempo m’avvertì;
però proprio non immaginava io
che alla burla s’accompagnasse
del silenzio lo scherno. Così adesso
mio malgrado son costretto a scagliar
l’ira su ogni femmina che lo sguardo mio
dovesse per sbaglio incontrar.
Crudeli, infedeli groupie,
‘l tenero cor mio avete fatto lagrimar;
ma l’offesa sì presto sopraggiunta, giuro,
per nulla al mondo impunita resterà.
Già l’ingegno mio lavora voi contro,
così se ora di me temete l’immago
ne avete ben ragione:
abituato a schioccar le dita una volta
e una soltanto, furor tremendo mi prende
quando la Bella chiamata non mi viene!
Non groupie ma arpie,
arpie senz’anima né pudore,
questo siete, non negate.
Per quant’è vero Iddio, cioè Io,
dai letti disfatti una a una vi stanerò;
e una a una nel sacro mio boudoir
con infernal duro conio vi ripagherò.
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