Camicia di flanella a quadri, t-shirt larghissima, boots ai piedi, skinny pants (meglio se strappati o in pelle) e via. Ecco la nuova era del grunge style, dove gli “scapestrati” non sono ragazzi e ragazze che indossano la-prima-cosa-che-trovo, ma fashion addicted che selezionano minuziosamente tutti i brand più cool del momento che hanno rivalutato lo street style. “Grunge is nothing more than the way we dress when we have no money” – dichiarò Jean Paul Gaultier nel 1993, come si legge “Runway Report,” by Katherine Betts.Vogue, July 1993. Il Grunge, nato per necessità, oggi diventa uno stile “ricercato”, nel senso che per comporlo bisogna cercare i pezzi giusti. Come non ricordare Kurt Cobain e il suo aplomb da bohème metropolitano? Quello che era messaggio di ribellione contro ogni manifestazione di sfarzo a favore della povertà – che si traduceva in una vita declassata, sull’orlo, decadente e in sfacelo -, diventa il revival di ciò che si vedeva a Seattle negli anni Novanta. E non parliamo di voglia-di-andare-contro-il-sistema. Di politico oggi non c’è niente. Resta solo il desiderio di vivere ciò che ora non c’è più: il vero, grintoso e anarchico “fuck”. E sempre amor del vero, ammettiamo che Hedi Slimane ha lanciato una collezione da sincero chapeau! Di seguito le immagini più rappresentative del neo grunge per appunti di stile.
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