Si precisa che, a seguito degli indirizzi da parte degli Enti competenti, si è ritenuto opportuno, nell’interesse del Comune e del mantenimento dell’attuale Gestione, di avviare l’ipotesi del pagamento del canone acqua a reale consumo e, a tal fine, sono state impartite disposizioni agli Uffici competenti di supportare tale indirizzo con dati certi, per individuare, di concerto con la comunità, la formula migliore che possa contemperare l’esigenza di pagare consumi dovuti e di risparmiare la risorsa idrica, a tutela delle generazioni future e del territorio.
Stranisce, in particolare, l’intervento tardivo con cui detta problematica viene trattata dai soggetti intervenuti, stante che la stessa è stata oggetto di dibattito consiliare circa un mese fa in data 11 luglio 2014, nella cui seduta, per scongiurare dubbi interpretativi in ordine alla comunicazione pervenuta agli utenti, il Sindaco ha affermato pubblicamente che la gestione del Servizio idrico deve avvenire in forma pubblica, che l’ufficio idrico sta avviando un opera propedeutica e ricognitiva per vedere lo stato delle utenze, che l’obiettivo che ci si prefigge è quello di controllare la quantità di acqua utilizzata in modo da ridurre il canone a qui nuclei familiare che hanno un consumo idrico inferiore, e di evitare un canone forfettario doppio per coloro che abbiano una seconda casa. Inoltre è stato dichiarato che qualsiasi modifica alla gestione del sistema idrico sarà frutto di una scelta condivisa tra amministrazione, consiglio cittadini ed associazioni interessate.
Le predette affermazioni riportate nel verbale della stessa seduta consiliare, hanno rassicurato la comunità, in ordine alle precedenti illazioni, fatte circolare ad arte, da chi ha come unico interesse di scomporre l’attuale quadro politico ed amministrativo.
I soggetti intervenuti di recente, probabilmente perché non trovano argomenti per ottenere la tanto ricercata visibilità, hanno palesemente ritentato di riportare l’argomento sulla sfera della polemica, denotando, però, poca informazione e non supportando le loro strumentali asserzioni con dati, documenti o argomentazioni reali, facendo solamente emergere, a torto e demagogicamente, un tentativo, da parte dell’Amministrazione, di aumentare il canone Acqua, palesando solamente sterili proclami con l’unico risultato, cercato, di alimentare confusione.
In conclusione, si ribadisce che è evidente che ogni eventuale altra diversa affermazione è solo un tentativo maldestro di strumentalizzare politicamente una materia di interesse popolare e di acquisire una visibilità che, a taluni, è stata negata dal risultato elettorale, ad altri, dalla mancanza di coraggio per proporsi al giudizio degli elettori.
I Rappresentanti dei gruppi consiliari di Maggioranza