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Gruppi e mannari

Creato il 10 dicembre 2013 da Andrea Scatolini @SCINTILENA

Le sigle dei loro Gruppi, non i loro nomi, questo scrissero Pasini e Ribaldone sulla roccia della Sala Nera, alla Preta, quando per la prima volta la raggiunsero nel 1963.

Sì, perché dietro di loro, dislocati lungo i pozzi, c’erano tanti altri che, sacrificando le proprie ambizioni esplorative, avevano permesso alle due sole “punte” di terminare la discesa. Ben consapevoli di questo, Pasini e Ribaldone non si arrogarono il diritto dell’impresa, ma menzionarono i loro Gruppi, senza i quali non sarebbero arrivati a toccare il Fondo dell’Abisso.

Gruppi e mannari

Il sifone pensile di Satanàchia, quando ancora non sapeva di chiamarsi Ivano

Il lavoro quotidiano, quello non interessa ai “mannari”. A loro interessa fare l’impresa usando corde ed attacchi (quanti ce ne vogliono per un -1000!) che sono la conseguenza di quel lavoro e della dedizione di quel Gruppo. Magari a loro importa insultarlo ed offenderlo, il Gruppo, anche pubblicamente e su riviste prestigiose (vedere qui, a pag. 37), accusandolo delle peggiori nefandezze e senza possibilità di replica. Delle regole (non delle regole della Speleologia, ma di quelle del vivere civile) essi se ne infischiano. E riescono a coinvolgere anche un famoso sub, che incredibilmente si presta al gioco, permettendosi perfino di non rispondere quando gli viene chiesto perché e con chi sta organizzando una immersione a totale insaputa del gruppo che sta esplorando la grotta. Altro che Pasini e Ribaldone.

Noi torniamo a fare Speleologia, quella con i Gruppi, dove si comunica e si cresce.

La tacca sul “sifone Ivano”, la lasciamo mettere a qualcun altro.

Gruppo Speleologico Lucchese CAI


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