Innanzitutto: il Gruppo Albatros non fa selezione e pubblica tutto quello che gli viene inviato e chiede migliaia di euro per la pubblicazione. Questo per fugare i dubbi di eventuali nuovi lettori che arrivassero da Google senza conoscere i precedenti articoli che riguardano il Gruppo Albatros.
Da qualche giorno, il Gruppo Albatros si pubblicizza su Canale 5, con uno spot dove Giorgia Grasso – direttrice editoriale – parla della casa editrice in termini entusiastici. Logico, è pubblicità. Qui le due versioni dello spot: spot Gruppo Albatros 1, spot Gruppo Albatros 2. Attenzione: lo spot n°2 è stato modificato da chi lo ha messo su Youtube, inserendo la copertina del proprio libro edito dall’Albatros. La versione originale è la prima.
Ora, guardiamo un po’ cosa dice Giorgia Grasso e vediamo cosa c’è di vero.
Le parole di chi scrive non si perdono mai nel buio. La nostra casa editrice ha pubblicato in questi anni alcuni dei nomi più significativi della letteratura nazionale ed internazionale: Alda Merini, Luciano De Crescenzo, Alberto Bevilacqua, Stefano Zecchi. Cercateli in libreria!
Cercate, cercate. Non li troverete. Nonostante la distribuzione affidata a Ugo Mursia i libri del Gruppo Albatros non si trovano in libreria. I pochi che si vedono in giro sono portati lì da autori del luogo.
Ma oggi sono qui anche per parlarvi della collana Nuove Voci che ospita i migliori scrittori esordienti italiani e che ha già conquistato centinaia di migliaia di lettori.
Questa parte mi ha fatto venire i brividi. Migliori scrittori esordienti italiani? Centinaia di migliaia di lettori? Il Gruppo Albatros non fa alcuna selezione: ha accettato di pubblicare questo manoscritto, un’accozzaglia di stralci di racconti, pezzi di blog, paragrafi di Wikipedia (con tanto di link in blu nel testo) ripetuti per cento pagine e assemblati senza alcun filo logico. Le frasi sono unite appositamente senza alcun senso. Il Gruppo Albatros ha accettato di pubblicare questa porcheria – realizzata da noi – per il modico prezzo di 2941,50€.
Potete vedere la presentazione del contratto da parte della sottoscritta a Giorgia Grasso alla tavola rotonda sull’editoria a pagamento tenutasi al Salone del libro di Torino quest’anno qui.
Secondo: i centinaia di migliaia di lettori non esistono. Gli autori che hanno pubblicato con Albatros testimoniano che hanno venduto pochissime copie, quasi tutte piazzate personalmente da loro e non dalla casa editrice; i libri sono introvabili in libreria. A meno di non contare come centinaia di migliaia di lettori gli autori paganti e le loro famiglie questi fantomatici lettori sono inesistenti.
Nuove Voci è un progetto ambizioso, è la collana del settore più recensita e premiata d’Italia; finalmente arrivano in libreria scrittori che non sono solo nomi noti.
A parte che in libreria non c’arrivano, cercando su Google “collana Nuove Voci” non escono né recensioni, né premi: i libri della collana vengono snobbati da tutti: lettori, critici, altri autori, editori non a pagamento. Gli unici a filarseli sono gli autori del Gruppo Albatros e i loro amici e parenti.
Inoltre i libri sono pieni di errori, refusi e chi più ne ha più ne metta: allo stand a Torino io e altri membri del Writer’s Dream abbiamo frugato tra i libri e abbiamo trovato opere prive di punteggiatura per pagine e pagine, oppure dialoghi con punti esclamativi doppi o tripli a ogni frase.
È in atto un importante processo di democratizzazione culturale, reso possibile anche grazie alla fiducia che i nostri autori hanno accordato alle nostre strategie di coproduzione. Noi l’abbiamo definita rivoluzione editoriale.
Questo, seriamente, fa paura. D-e-m-o-c-r-a-t-i-z-z-a-z-i-o-n-e c-u-l-t-u-r-a-l-e: cosa significa democratizzazione culturale? Che tutti possono pubblicare? A parte l’evidente impossibilità di far pubblicare tutti (sarebbe come pretendere che tutti, anche gli stonati come campane, divenissero cantanti lirici o che tutti quelli che hanno la terza media possano fare i medici), la democratizzazione di cui il Gruppo Albatros parla è una democratizzazione per i ricchi. Ovvero: la democrazia riguarda solo chi ha i soldi per finanziarsi la pubblicazione.
Dov’è la democrazia in questo? E’ un concetto che dà i brividi. Estendetelo a tutte le realtà: lavoro, scuola, vita. Avreste dei diritti solo se foste ricchi. Questo è un concetto da secoli bui del medioevo, dove i diritti spettavano a nobili, ricchi e al clero. Si può chiamare democrazia il suo esatto opposto?
E allora, la prossima volta che andate in libreria fate una scelta rivoluzionaria: invece della solita lettura acquistate un libro della collana Nuove Voci!
Tanto non li trovate. E se li trovate non comprateli. Se conoscete qualche autore che ha pubblicato o è intenzionato a pubblicare con il Gruppo Albatros fategli leggere questo articolo e i link seguenti; parlatene ai vostri amici, a chi legge, diffondete su Facebook.
E non buttate i vostri soldi.