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Gruppo di ascolto per ex studenti DAMS

Creato il 16 novembre 2013 da Annagiulia @annagiuliabi

Mentre ancora mi chiedo per quale motivo io sia in biblioteca di sabato mattina, perché abbia mischiato qualunque tipo di alcolico mi sia capitato sottomano ieri sera, se la mia genitrice stia progettando di porre fine alle mie sofferenze per vendicarsi di averla svegliata nel cuore della notte facendo sbattere le scarpe che reggevo in mano su ogni superficie della casa, quanto schifo farà il ragù di castagne con cui ho deciso di avvelenare i miei amici stasera (questa mattina ho inviato alla mia amica il seguente sms: “Fammi cucinare o oggi mi parte un embolo“, e lei ha fortunatamente acconsentito), comunque dicevo mentre ancora mi trastullo le meningi con tali importanti quesiti, qui c’è gente che ha bisogno di risposte.

Scorrendo i termini di ricerca con cui si è arrivati a queste pagine, ho trovato una frase che mi ha stretto il fegato il cuore, così ho deciso di rispondere alla domanda (sebbene posta senza punto interrogativo) del confuso navigatore virtuale.

Pronti a sciogliervi in lacrime? La frase è

Ho fatto il dams e ora

Allora mio caro lettore, anima pura che ancora cerchi una risposta a questa domanda, così d’impulso mi verrebbe da dirti corri nella direzione opposta all’Università più in fretta che puoi, ma so che forse sei già giunto a tale conclusione, pertanto ti narrerò della mia esperienza, così avrai un ottimo esempio di cosa non fare.

Posto che io ho avuto tutto il tempo di chiedermi cosa fare una volta terminato il DAMS, in quanto avendoci messo un po’ più di tre anni a finirlo ho potuto stilare una seria e ponderata lista di possibilità che ha infine portato alla saggia e sempre molto ponderata (ho deciso in circa otto minuti e mezzo, confermando la diceria secondo la quale io non penso prima di fare le cose) scelta di trasferirmi in Toscana, e considerando che non so se tu abbia terminato il corso triennale o specialistico (ma sospetto fortemente che la prima opzione sia quella più verosimile), ti consiglierei di infilare in una valigia il minimo indispensabile, e di fuggire con un volo Ryanair, EasyJet o simili.

Parliamoci chiaro, con una laurea in DAMS si fa ben poco, a parte le figuracce con gli amici quando ti chiedono Di chi è quel film e tu non lo sai, a parte non riuscire a godersi una proiezione perché lo pseudo critico che è in te si presenta con tutta la sua boria e pretende di analizzare ogni.fottuto.dettaglio*, a parte avere una laurea non particolarmente richiesta nel mondo del lavoro odierno che ti porterà a comportarti come un imbecille ventenne per lunghi anni, mentre i tuoi amici si sposeranno, faranno figli e compreranno case.

Quindi riassumendo, la mia comunissima esperienza è stata: laurea breve presa in tempi non così brevi, laurea magistrale conseguita in tempo in una città lontana-ma-non-troppo, in un ateneo più prestigioso ma non meno incasinato, è sabato mattina e sono in biblioteca con i postumi di una serata francamente devastante a scrivere su un blog. Fai un po’ te.

Quindi la fuga come unica soluzione?

Mi si perdoni il francesismo, FUCK YEAH. A meno che tu non abbia studiato a Gorizia, in quel caso potresti forse essere tra i pochi eletti che sfrutteranno il famigerato ‘pezzo di carta’.

*Ieri il mio solito amico ha detto che quando scrivo non sono più ‘narrativa’ ma ‘saggistica’, infliggendomi una metaforica ma dolorosissima pugnalata nel cuore. Maledetta università.



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