Visto che viaggiare arricchisce sempre, ma capitano anche esperienze poco piacevoli (a me mai pericolose, però) e che amo le classifiche, continuo con la top 10 delle truffe di viaggio, con due davvero classiche e ancora del tipo più innocuo. Con un’avvertenza. Nulla di questo vi deve impedire di vivere il viaggio come un’esperienza di crescita e di vivere l’incontro con altre persone con fiducia e apertura. Servono solo prudenza e buon senso.
puntate precedenti:
Guai di viaggio 3 (teatrini, truffe, furti e taxi disonesti)
Truffe di viaggio (continua)
8. Shopping shopping
Non parlo tanto del classico negozio di tappeti, il termine che uso per indicare tutti i tipi di ‘sosta’ in negozi, laboratori e market vari che vengono proposti durante un’escursione o un viaggio organizzato. Evito questo tipo di soluzioni il più possibile, ma qualche volta è la soluzione più semplice e inevitabile per visitare luoghi remoti. Capita comunque immancabilmente nei viaggi organizzati in molti paesi, dall’Egitto alla Norvegia, con vari gradi di ‘pressione’ per convincervi ad acquistare, ma succede anche su alcuni bus di linea su tratte turistiche o, per esempio, se avete un’auto con autista noleggiata in India (nessun lusso, è un modo classico di viaggiare in quel paese) il vostro driver si fermerà quasi sicuramente da alcuni suoi amici. In questi casi si va dalla semplice sosta in un market pieno di souvenir e paccottiglia, a una dimostrazione di tessitura, spremitura di olio, lavorazione del marmo ecc… e altre produzioni tipiche, spesso con ‘teatrini’ organizzati a vantaggio dei turisti con artigiani che fingono di lavorare. In alcuni posti vi verrà offerto da bere o da mangiare per farvi sentire in debito. Ma in questi casi l’acquisto non è forzato, anche se la situazione è spesso sgradevole. Ovviamente chi vi ha accompagnato fin lì prenderà una commissione sugli acquisti che fate, quindi in genere comprare non è vantaggioso. Trovo questa ‘pratica’ particolarmente irritante (si perde tempo, ed è sgradevole), ma è sostanzialmente innocua. In tutti i negozi turistici naturalmente si rischia il ‘pacco’, ma lì starà a voi giudicare se quello che state comprando è un pezzo pregiato o una patacca.