Guanti semplici, ma preziosi

Da Marinaspada
In questi giorni sto facendo un lavoro detestabile, sgomberare lo sgabuzzino in soffitta.
Abitiamo in questo appartamento da quando ci siamo sposati, cioè da quasi ventitré anni ed il ripostiglio ricavato nella parte più bassa del sottotetto si è riempito.
All'inizio c'erano riposte poche cose, due scatole di piastrelle avanzate, vecchi libri di scuola, le valigie e le scarpe fuori stagione. Ora c'è di tutto, ma veramente di tutto.
Non so se capita anche a voi, ma io accumulo pensando che quella "cosa" che ora non uso, prima o poi mi servirà, poi potrei riciclarla, poi potrebbe servire alla ragazze, poi...
Adesso il volume delle cose messe da parte è diventato esagerato, quindi si è reso necessario un intervento di selezione e sgombero.
Tanti capi d'abbigliamento li ho già infilati nei sacchi e li porteremo ad un'associazione di volontariato dove so per certo che ne faranno buon uso.
Fra le tante cose che non usiamo più, ci sono anche dei piccoli tesori, naturalmente non lo sono per il loro valore materiale, ma per quello affettivo. Ho ritrovato questi guanti che avevo dato per persi.

Sono delle semplici manopole, fatte con lana povera, forse avanzi di gomitoli, ma quel che conta è che li aveva sferruzzati la zia Fannì. Me li aveva preparati quand'era già molto avanti con l'età, ma osservandoli attentamente, si può vedere quanto siano ben fatti.


Fannì, in realtà si chiamava Virginia ed era una zia acquisita di mia nonna materna  (avevano quasi la stessa età).

Durante la guerra aveva perso il marito e l'unico figlio ancora bambino, ma questi avvenimenti drammatici non le avevano tolto la dolcezza e la capacità di amare. Tutti quelli che la conoscevano le volevano bene.
Mia mamma le era legatissima e ricorda ancora con nostalgia i suoi consigli e le sue parole di conforto.

Ora che ho ritrovato i guanti e sono indecisa, non so se metterli da parte, ben protetti in una scatola oppure usarli, in fondo lei me li aveva donati per questo.

Il ricordo di questa zia è impresso per sempre nel mio cuore, ma toccare questi guanti che lei ha sferruzzato con tanto amore, me la fa sentire vicina, è come se mi tenesse per mano e mi dicesse che è sempre qui accanto me.

Con un po' di groppo alla gola,

un caro saluto a tutti,
                                                                                                                                                   Marina


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