Alla Triennale di Milano è ancora visibile fino al 9 novembre prossimo la mostra Nessun luogo. Da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi Ghirri. Accompagna la mostra un libro omonimo edito da Skira con saggio di Arturo Carlo Quintavalle.
L'operazione è ambigua. Sotto le spoglie di un recupero culturale importante, quello del Ghirri che fotografava per Guerzoni quando non era nemmeno lontanamente il Ghirri che poi sarà, si cela a mio parere l'ennesima operazione di marketing sui resti lasciati dal fotografo scomparso precocemente nel 1992.
Quelle fotografie fatte da Luigi Ghirri saltano fuori solo ora dall'archivio privato di Guerzoni, dove erano conservate come materia prima in parte non utilizzata per le sue opere d'artista, perché Luigi Ghirri, l'amico che all'epoca gli forniva la competenza fototecnica, proprio in questi anni, con colpevole ritardo aggiungo io, ha preso finalmente la patente ufficiale da "artista", assegnata dagli addetti ai lavori dell'esclusivo ambiente dell'arte contemporanea italica.
Quindi Franco Guerzoni può ricavarne oggi un inatteso nuovo vantaggio di visibilità per se stesso e per le sue opere presso il pubblico ben più ampio che già da decenni conosce e segue il lavoro di Luigi Ghirri. Non a caso la mostra si fa in Triennale e contiene anche opere recenti di Guerzoni.
A volte a guardar per terra si vedono più cose che guardando per aria...
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