Ieri ho rimesso il cappotto, perciò è stata una giornata un po’ speciale, ho deciso di far valere il diritto che ognuno ha a considerare speciali le proprie giornate in ragione di cose di poco conto, solo che il mio cappotto non è cosa di poco conto, l’ho pagato caro, l’ho pagato con l’estate, l’ho pagato con le tempie coperte da mesi di goccioline di sudore, a adesso mi dedico intensamente alla preparazione dell’inverno, senza escludere che possa riuscire anche un inverno interessante.
La scorsa settimana in centro ho visto dei turisti stranieri passeggiare tra le gobbe e i sampietrini di Roma indossando le ciabatte da piscina dell’Arena, li ho visti ostentare un comfort così dispotico e luminoso che mi sono chiesto se non fossi in torto io a passeggiare tra le gobbe e i sampietrini di Roma indossando un paio di scarpe, però pensandoci sono rimasto dell’opinione che non è comodo passeggiare tra le gobbe e i sampietrini di Roma indossando le ciabatte da piscina dell’Arena, sono rimasto dell’opinione che anche indossare un accappatoio dopo una doccia è cosa comoda, ma non è altrettanto comodo indossare un accappatoio per portare a spasso il cane.
Mi piace la street art, guardo tutti i programmi in Tv che parlano di street art, l’altra sera sono passato a via del Porto Fluviale, davanti alla facciata dell’ex magazzino dell’Aeronautica militare, davanti agli affreschi di Blu, c’era una fila oscena di macchine, c’erano gli affreschi di Blu sulla facciata dell’ex magazzino dell’Aeronautica militare, e la gente fumava in macchina guardando altrove, ascoltando programmi alla radio, pensando a cosa cucinare per cena, l’opera d’arte era ovunque, sulla facciata dell’ex magazzino dell’Aeronautica militare, e nel disastro simultaneo della freddezza che abita in ogni macchina in coda in una fila oscena di macchine, l’opera d’arte è sempre astratta.