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Guardare lo scrittore che scrive

Creato il 07 novembre 2011 da Andreapomella

Guardare lo scrittore che scriveMentre me ne sto seduto sul divano oziando alle otto di sera di una domenica piovigginosa che pare le nuvole entrino nella stanza, faccio un pensiero che a parer mio è significativo e strano. Allora penso a questo: che le cineteche sono piene di musicisti ripresi mentre suonano, di pittori filmati mentre dipingono, ma non c’è neppure l’ombra di scrittori ritratti nell’atto edificante della loro arte, ossia mentre scrivono. La mia non è solo una curiosità professionale, un’omissione del genere deve pur avere un significato. Perché gli umani sono interessati a quello che uno scrittore ha da dire, e quindi corrono in massa a quei riti grotteschi che sono le presentazioni dei libri, perché interrogano un autore su ogni questione del presente, ne fanno un catalogo da cui attingere belle frasi da sciorinare sul profilo di un social network, e non sono invece curiosi di sapere che faccia ha mentre compie il gesto che dà senso alla sua attività, ovvero il momento materiale della scrittura? Vedere uno scrittore al lavoro è una rarità. Sbirciare nel suo studio, scrutarne le abitudini, i vizi, controllare le copertine dei libri che tiene sul tavolo accanto a sé, il tè o il caffè o il vino o il rum che sorseggia, può dirci molto della sua arte, può aiutarci in qualche modo a penetrare il mistero della creazione letteraria. Eppure è una cosa che sembra non interessare nessuno. Davvero interessa solo a me, che me ne sto seduto sul divano alle otto di sera e non ho niente di meglio da fare se non ricavarmi questo ennesimo nascondiglio?

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