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guardare nell’abisso

Creato il 04 luglio 2010 da Ivy

Andrej Bolkonsky

A volte stralci presi da romanzi altrui descrivono così bene noi stessi, il nostro stato d’animo, che ad usare parole proprie non se ne sarebbe altrettanto capaci…

  • Voi dite che non vedete sulla terra il regno del bene e della verità. Anch’io non lo vedevo, e non si può vederlo se si considera la nostra vita come la fine di tutto. Sulla terra, precisamente su questa terra (Pierre mostrava i campi), non vi è verità, tutto è menzogna e male. Ma nel mondo, in tutto il mondo, vi è il regno della verità; noi siamo in questo momento i figli della terra ed eternamente i figli del mondo. Forse che io non sento nella mia anima che faccio parte di questo tutto enorme ed armonioso? Forse che non sento che in questa innumerevole quantità di esseri, in cui si manifesta la divinità, la forza superiore se volete, io sono un anello che unisce gli esseri inferiori agli esseri superiori? Se vedo chiaramente la scala che conduce dalla pianta all’uomo, perché supporrei che questa scala termini con me e non più lontano? Io sento che non solamente non posso scomparire, (niente al mondo scompare) ma che fui e sarò sempre. Sento che oltre a me, al disopra di me, vivono degli spiriti e che in questo mondo c’è la verità.

  • Sì, è la dottrina di Herder – disse il principe Andrea, – Non è essa che mi convincerà. La vita e la morte, ecco ciò che mi convince. Questo fatto di vedere che una creatura cara, legata a te, verso la quale sei colpevole e speravi di giustificati (la voce del principe Andrea tremava, ed egli si volse), di vedere improvvisamente questa creatura soffrire, lamentarsi, cessare di esistere… Perché? Non è possibile che non vi sia risposta… Ecco ciò che mi convince, ecco ciò che mi ha convinto – disse il principe Andrea.

  • Sì, sì, ma non è la stessa cosa che dico io? – disse Pierre.

  • No. dico solamente che non sono i ragionamenti che convincono della necessità di una vita futura, ma questo fatto: quando si cammina con qualcuno, la mano nella mano, e improvvisamente questa persona scompare, laggiù nel niente, tu ti arresti dinanzi a questo abisso e ci guardi… E ho guardato…

Lev Tolstoj – Guerra e Pace


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