Magazine Cultura

... guardi chi passa nella grande estate:

Creato il 20 luglio 2013 da Unostudioingiallo @1StudioInGiallo
... guardi chi passa nella grande estate:


la bicicletta tinnula, il gran carro
tondo di fieno, bimbi, uccelli, il frate
curvo, il ramarro...

... e qualche consiglio di lettura!




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Agatha Christie: Corpi al sole


In "Corpi al sole", scritto nel 1941, Poirot è alla sua ventesima avventura. Questa volta, però, agisce da solo, senza l'aiuto dell'amico Hastings. Lo incontriamo subito, nelle prime pagine, ospite del Jolly Roger Hotel, sull'Isola del Contrabbandiere, pigramente allungato su una sedia a sdraio, tutto vestito di bianco, con un grande cappello di panama calato sugli occhi e i famosi baffi arricciati. Ma la sua vacanza e il suo ozio saranno di breve durata. "Il male si annida dovunque sotto il sole", e quando il delitto verrà a turbare la serena tranquillità dell'isola e dei suoi villeggianti, il piccolo-grande belga dovrà risolvere, con la solita genialità, un altro enigma.

... guardi chi passa nella grande estate:Harlan Coben: Estate di morte

Durante un campeggio estivo, quattro ragazzi - Gil Perez, Margot Green, Doug Billingham e Camille Copeland - si avventurano nei boschi di notte per non fare più ritorno. Margot e Doug vengono assassinati; Gil e Camille svaniscono nel nulla, ma tutto lascia pensare che anche loro siano rimasti vittime di un serial killer. Vent'anni dopo, Paul Copeland, fratello di Camille e procuratore della contea di Essex, viene chiamato all'obitorio per il riconoscimento di un uomo ucciso la notte prima. Sembra essere il cadavere di uno sconosciuto, ma una cicatrice sul braccio rivela una verità sconcertante: il morto è Gil Perez. Questa scoperta getta Paul in un baratro di ricordi strazianti, riaprendo ferite mai rimarginate. Dove si è nascosto Gil durante tutto questo tempo? E perché? Che cosa è accaduto davvero nei boschi durante quella tragica vacanza? È possibile che anche Camille sia ancora viva? Per cercare le risposte a queste domande Paul si inoltra in un dedalo di reticenze e ambiguità, trovandosi a fare i conti con le zone d'ombra della sua stessa famiglia e con il proprio inestinguibile senso di colpa per non aver vigilato a dovere sulla sorella. Alla difficile ricerca della verità, Paul rincontra il suo primo grande amore, Lucy, che era con lui quella terribile notte e che forse può aiutarlo a fare i conti con gli eventi che hanno sconvolto le loro esistenze. Personaggi alle prese con un passato impossibile da cancellare, l'innocenza irrimediabilmente perduta e l'ingovernabile forza dei sentimenti.... guardi chi passa nella grande estate:

Petros Markaris: La lunga estate calda del commissario Charitos

“C’è la Marsiglia di Jean-Claude Izzo, c’è il mio Montalbano e c’è la Grecia di Markaris. Questo è stato il grosso passo in avanti fatto fare al romanzo giallo.”

Andrea Camilleri
Un gruppo di terroristi di estrema destra, che vorrebbero riportare la Grecia agli antichi valori rurali in opposizione al lassismo dei costumi e al trionfo indiscriminato dei mass media, si impossessa di un traghetto con trecento passeggeri a bordo. Non sarà un caso come gli altri, perché su quella nave c’è Katrina, la figlia del commissario Charitos. E come se non bastasse, c’è in azione anche un efferato serial killer, che scova i suoi bersagli nel mondo corrotto della pubblicità. Un incredibile intrigo a base di movimenti fondamentalisti, ex colonnelli che non demordono, politica sporca, sangue a fiumi: il tutto sullo sfondo di un’Atene spettrale e insidiosa che ha bisogno solo della sagacia e dell’ironia proverbiale di Charitos per svelare d’un colpo i suoi oscuri segreti.
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Agatha Christie: Miss Marple nei Caraibi

Quando si pensa a Miss Marple di solito la si immagina nel suo luogo ideale: il piccolo villaggio di St. Mary Mead. Questa volta invece l'anziana signora si trova nientemeno che a St. Honoré, una lussureggiante isola dei Caraibi, dove il nipote Raymond l'ha mandata in vacanza. Il luogo è splendido, il clima ideale, eppure Miss Marple non si trova a suo agio. Lontana dal mutevole tempo inglese e dai delitti, l'arzilla investigatrice è in preda alla noia. L'unico diversivo è ascoltare i racconti del maggiore Palgrave, instancabile narratore di avventure di caccia, vecchi scandali e omicidi rimasti impuniti. Proprio dopo uno di questi racconti, il maggiore viene ritrovato cadavere. Il medico dell'isola pare non avere sospetti e attribuisce il decesso a cause naturali. La sospettosa Miss Marple non ne è persuasa. Possibile che qualcuno abbia voluto tappare la bocca al vecchio ufficiale? E dov'è finita la fotografia che Palgrave le voleva mostrare? Dimenticata la noia l'intrepida zitella è pronta per gettarsi a capofitto in una nuova indagine.

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Andrea Camilleri: La vampa d'agosto

Mentre vampeggia l'estate, e l'intormentimento canicolare ottenebra e infiacchisce, un'esalazione sepolcrale genera creature maligne. Un villino spiritato e ominoso rovescia il suo inferno segreto; e dalle camere interrate, dalla sua metà sepolta, dal tenebrore, libera un marasma schifoso di blatte (landolfiane), di topi, e di ragni. È il lato oscuro che irrompe nell'incandescenza. Così come nella «civiltà» si ridesta la barbarie, con i suoi corollari di violenze e inquinamenti, di raggiri e viziosità. Il villino è una menzogna architettonica prodotta dall'abusivismo edilizio. E, nelle more del condono, occulta il pianoterra: che è stato teatro di una sevizia crudele, consumata sul corpo innocente di una minorenne. Le stanze buie nascondono a loro volta, dentro un baule, il cadavere della vittima. Sono un ipogeo. Un'appiccicosa ragnatela di connessioni criminali invischia il villino: «parentele perigliose, collusioni tra mafia e politica, tra mafia e imprenditoria, tra politica e banche, tra banche riciclaggio e usura». Il commissario Montalbano vuole venire e capo di tutto, in questo romanzo a palinsesti sconcertato da cose e persone che hanno un doppio gemellare: un rovescio, che viene dal profondo, enigmatico e insidioso. Persino «la vampa d'agosto» si rivela un «foco diavolisco», un sortilegio che abbaglia e allucina: raddoppia la rabbia del commissario, lo fa essere diverso da sé, gemello a se stesso, e gli accende un'emotività amorosa parallela a quella a lui consueta, e diversa. Montalbano ha cinquantacinque anni. L'incipiente vecchiaia gli ditta dentro, malinconica. Con un po' di sordità e di tardanza. E con una nostalgia della giovinezza, che lo espone ai colpi di sole. Se il romanzo giallo è solo un «passatempo enigmistico», un genere giocattoloso che induce il lettore a salire sulla «macchina», a indovinare gli ingranaggi, e a correre alla soluzione per appagarsi, La vampa d'agosto non è un romanzo giallo. O lo è in modo anomalo. Dentro la sua trama, il lettore frena la corsa. Si attarda e si turba. Si lascia distrarre da una segnaletica truccata. Va fuori strada. Non vuole arrivare alla fine. Tenta di allontanarla. Ha paura di sapere come va a finire. Forse il commissario Montalbano... Sì, può piacere non saperlo. (Salvatore Silvano Nigro)

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