Guardia di Finanza e questione morale: si muove l'opposizione parlamentare
Creato il 15 luglio 2011 da Gaetano61
E' notizia apparsa ieri sulla stampa che il comandante generale della GdF, di Paolo, avrebbe deciso il trasferimento ad altro incarico del generale Adinolfi, indagato dalla magistratura napoletana nell'inchiesta "P4" per rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento. La montagna ha partotiro il topolino, verrebbe da dire, anche perché la decisione è stata (almeno ufficialmente) posta in relazione con la promozione di Adinolfi a generale di corpo d'armata decisa sul finire del 2010, ma operativa solo dallo scorso 1° luglio 2011. Intanto l'opposizione, in questo caso due parlamentari del Pd, hanno fatto sentire la propria voce sul complesso delle vicende giudiziarie che stanno coinvolgendo le Fiamme Gialle. Il deputato Emanuele Fiano, in una dichiarazione riportata da la Repubblica, ha dichiarato che «le migliaia di onesti militari meritano che la politica valuti con attenzione straordinaria il quadro che ne scaturisce [dalle indagini, ndr] e che finisce per riguardare la credibilità complessiva del Corpo. Un Corpo che viene descritto anche dall'interno profondamente diviso, con presenza di cordate che si combattono e che, a detta dello stesso ministro dell'Economia, apparirebbero disponibili a operazioni di delegittimazione». «Si tratta di questioni che vanno oltre le eventuali responsabilità penali e che investono direttamente il potere di vigilanza del Parlamento». (qui si può ascoltare l'intervista rilasciata da Fiano a Radio Radicale). Il vice-presidente dei senatori del Partito democratico, Luigi Zanda, ha presentato una interrogazione parlamentare con la quale chiede al presidente del consiglio di adottare «provvedimenti urgenti, anche di natura legislativa» [...] «a seguito della pubblicazione di ampi stralci di documentazione giudiziaria relativa ad inchieste in corso [dalle quali, ndr], sta emergendo il coinvolgimento di alti ufficiali della Guardia di Finanza in episodi che, a prescindere dal rilievo giudiziario, tuttora in corso di accertamento, appaiono senz'altro censurabili sotto il profilo dell'opportunità e della dignità istituzionale, in quanto in contraddizione con lo stile di sobrietà, rigore e riserbo che deve improntare gli atti e le condotte pubbliche e personali di tutti gli appartenenti al Corpo".
Fa piacere riscontrare che a livello parlamentare siano state avanzate queste iniziative di chiarimento, che vanno nel senso della tutela dell'immagine della parte sana del Corpo, e che non possono che prendere la strada, secondo la mia opinione, di una commissione parlamentare d'inchiesta e di una riforma in senso europeo della GdF (smilitarizzata e sindacalizzata).
Intanto la cronaca ci parla di un altra inchiesta che vede come protagonisti militari della Gdf, in particolare del processo che a Bologna vede imputati per corruzione due ufficiali e due marescialli (segnalazione di Lorenzo Lorusso).
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