SOCRATE: Señor Guardiola, catalano di nascita e di natura, proprio come la crema catalana che noi in Attica chiamiamo crema di Ganimede, lo sa che il suo nome mi ricorda una portineria. Gente che va, gente che viene, gente che passa. Proprio come il suo presidente Laporta che sta per lasciare il Barcelona.
GUARDIOLA: Proprio così, mio eccelso filosofo. I presidenti, gli allenatori, la fortuna, tutti passano e può succedere che passi anch'io. Passiamo come passano le passioni d'amore.
SOCRATE: Però passano anche i dolori. Il tempo guarisce tutte le cose.
GUARDIOLA: Tutte, proprio tutte no. Per esempio il dolore per l'esclusione del Barcelona dalla Champions da parte dell'Inter non è passato per niente.
SOCRATE: A proposito, parlando dell'Inter, lo sa che Moratti ha fatto un pensierino su di lei? Non gli dispiacerebbe averla come allenatore per le prossime stagioni.
GUARDIOLA. Sì, lo so. Ci siamo già parlati, però io, vede, non sono come Mourinho che può cambiare maglia dalla sera alla mattina secondo il sogno che ha fatto nella notte. Io al Barcelona sono molto attaccato.
SOCRATE: Si dice che i sogni di Mourinho siano premonitori. Si dice che abbia sognato di vincere la Champions con il Real.
GUARDIOLA: Lei mi insegna che non bisogna mai fidarsi dei sogni. Sono la cosa più lontana dalla verità perché sono fatti di una materia leggera e inconsistente. Dunque il povero Mourinho dovrebbe stare molto attento. I sogni possono anche trasformarsi in incubi. E un incubo madrileno è l'incubo più incubo che ci sia.
SOCRATE: Ma la verità è anche che Mourinho è un grande allenatore.
GUARDIOLA: Perché io no? Io ho fatto il triplete prima di lui.
SOCRATE: Ma insomma señor Guardiola, andrà ad allenare l'Inter, sì o no?
GUARDIOLA: Dipende. Se per esempio alla presidenza del Barcelona verrà eletto, come sembra, quel gran... di Rosell, allora si può fare. Perché io non lo sopporto e a lui preferirei persino gli italici sofisti.
SOCRATE: Noi in Attica, diciamo "in bocca a Polifemo."
GUARDIOLA: GRAZIE.